Mercoledì 24 Aprile 2024

Miller fra i supereroi: "Ci rendono migliori"

Il grande fumettista di “Batman“, “Sin City“ e “300“ a Lucca Comics per la prima proiezione di un docu-film sulla sua carriera

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di Paolo Ceragioli

Un maestro, una leggenda. Frank Miller è tornato in Itaiia, ospite dell’edizione della ripartenza in presenza di Lucca Comics & Games, che ha virtualmente inaugurato, presenziando alla prima proiezione del docu-film a lui dedicato, Frank Miller - American Genius di Silenn Thomas e incontrando il pubblico dei fan. Miller, fumettista, sceneggiatore e regista statunitense, è certamente uno dei fumettisti americani più importanti e influenti dell’epoca contemporanea. Il suo stile cupo e “noir“ è subito riconoscibile e gli ha fatto conquistare l’ammirazione del mondo intero. Creatore delle serie Sin City e 300, è stato il primo ad aver portato, con Alan Moore, queste atmosfere nello sfavillante mondo dei supereroi. Imperdibili le sue storie su Devil, la creazione di Elektra per la Marvel Comics e le storie di Batman Anno uno, Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Batman: Il cavaliere oscuro colpisce ancora, realizzate per la DC Comics.

Da grande e curioso uomo di cultura quale è, Miller ha approfittato della sua presenza in Toscana e della stretta collaborazione tra Lucca Comics & Games e la Galleria degli Uffizi, per fare un tour nel più bel museo del mondo, guidato dal suo direttore Eike Schmidt e in compagnia del direttore di Lucca Comics & Games, Emanuele Vietina. Al termine della visita, il direttore degli Uffizi ha donato a Miller un libro sui disegni di Raffaello. Nell’occasione altri tre autori americani hanno condiviso l’esperienza agli Uffizi: Paul Azaceta, disegnatore e co-creatore della famosa serie horror Outcast; Ryan Ottley, disegnatore e coautore del fumetto supereroistico, Invincible, quest’anno diventato anche serie tv di grande successo; Lisandro Estherren, disegnatore e co-creatore di Redneck, fortunata rivisitazione in chiave texana del mito del vampiro.

Tornando a Lucca, Frank Miller - American Genius è un documentario che ripercorre vita e carriera dei maestro americano, partendo dagli inizi, ovvero dalla sua crescita nel Vermont, nella cittadina di Montpelier. Solo in seguito, grazie alle sue doti artistiche, approderà a New York e poi a Hollywood. Eppure la vita di Miller non è stata sempre rosea: il documentario, infatti, esplora anche i tentativi falliti del fumettista e la sua tendenza all’autodistruzione. Ma Frank non si è mai arreso, soprattutto a se stesso ed è riuscito a sconfiggere quella parte di sé che cercava di affondarlo per raggiungere il successo meritato. Il suo lavoro ha avuto grande influenza su arte, cultura e politica e cinema, dove si è cimentato non solo come sceneggiatore, ma anche come regista.

Al termine del film, che curiosamente si apre con l’immagine di Miller sulla sommità della Torre Guinigi di Lucca, visitata nel 2016, sempre in occasione della sua presenza a Lucca Comics & Games, l’illustre ospite si è intrattenuto, insieme alla regista, con il pubblico, in prevelenza giovane, della manifestazione, parlando soprattutto e inevitabilmente del concetto di eroe e superoe: "Io credo negli eroi – ha detto Miller – perché sono sempre alla ricerca del loro meglio. Dunque ci spingono a essere migliori anche noi. Qualche volta sono oscuri, possono sembrare cattivi, ma in realtà lo sono per intimorire i nemici. Questo è il tipo di eroe che preferisco, perché potrebbe realmente essere un cattivo ma sceglie di non esserlo".

L’artista si è espresso anche sullo stato di salute del genere supereroistico: "Ha avuto giorni migliori – ha spiegato – ma non fa altro che riflettere la cultura popolare del momento... Ma credo che il fumetto abbia tanti modi di espressione e parlare di uno solo di questi ha poco senso, sarebbe come nel cinema discutere dello stato di salute del western".

Infine, Miller ha avuto parole di apprezzamento per il festival: "Oggi quasi tutte le manifestazioni – ha affermato – sono esclusivamente commerciali, dove vai, presenti il tuo lavoro, lo vendi e stop. Qui invece parli con la gente, con quelli che apprezzano il tuo lavoro, rispondi alle loro domande. Così dovrebbe sempre essere ed ecco perché vengo volentieri qui".

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