Venerdì 19 Aprile 2024

Le microplastiche fanno male anche ai lombrichi

Uno studio evidenzia che le microplatiche presenti nel suolo hanno un impatto negativo sulla crescita dei lombrichi, ed è proprio una cattiva notizia

I lombrichi sono gli "ingegneri del suolo"

I lombrichi sono gli "ingegneri del suolo"

 Continuano a emergere prove allarmanti sui danni causati dalle microplastiche, la cui diffusione appare sempre più fuori controllo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology la presenza di detriti plastici di dimensioni infinitesimali nel suolo mette a rischio la salute dei lombrichi, animaletti che rivestono un ruolo cruciale nella fertilità dei terreni. L'equipe coordinata dalla Anglia Ruskin University, nel Regno Unito, è giunta a questa conclusione dopo alcuni test in laboratorio, in cui dei campioni di terra sono stati inquinati con frammenti plastici di vario tipo, tra cui poliattato (una plastica biodegradabile), fibre di abbigliamento e polietilene ad alta intensità. Nel giro di soli 30 giorni, i lombrichi messi alla prova con le microplastiche hanno perso il 3,1% del loro peso, contro un aumento di massa del 5,1% degli esemplari ospitati in un terreno di controllo privo di contaminanti. Al momento gli scienziati non sono in grado di spiegare in che modo la plastica blocchi la crescita dei vermi, ma i dati raccolti sollevano già una buona dose di preoccupazioni, suggerendo un impatto deleterio lungo tutta la catena alimentare. Come noto, il lombrico è un importante equilibratore del terreno, in quanto il suo lavoro aiuta a mantenere sani gli ecosistemi sotterranei. "La loro attività di scavo migliora la struttura del suolo, favorendo il drenaggio e prevenendo l'erosione", ha spiegato il biologo Connor Russell, coautore della ricerca. "È quindi altamente probabile che qualsiasi sostanza inquinante che influisce sulla salute della fauna del suolo, tra cui i lombrichi, possa avere effetti a cascata su altri aspetti dell'ecosistema, come la crescita delle piante".
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