Scontro a distanza, via social, tra le primedonne della notte degli Oscar, l’attrice malese di origine cinese Michelle Yeoh, 60 anni, candidata come migliore attrice per il film favorito alla vittoria nella categoria più importante, Everything Everywhere All at Once, e Cate Blanchett, 53 anni, da mesi data come trionfatrice davanti a Michelle per la sua direttrice d’orchestra Tár. A lanciare la provocazione è stata la Yeoh con un post sul suo Instagram in cui citava l’articolo di Vogue di da Radhika Seth che si chiedeva: "Sono più di due decenni che non abbiamo come vincitrice una miglior attrice protagonista non bianca (il riferimento è a Halle Berry, ndr). Cambierà nel 2023?".
L’articolo andava avanti sostenendo che il trionfo della Blanchett è sì meritatissimo ma che nella realtà dei fatti nulla aggiungerebbe alla carriera dell’attrice già consacrata da due Oscar. Se invece a vincere la statuetta fosse la Yeoh, allora si tratterebbe di un evento storico per Hollywood, che non ha mai portato sul gradino più alto un’attrice asiatica. E non solo: riscatterebbe anche la stessa Michelle, "dopo un decennio nel quale è stata criminalmente sottovalutata dal cinema statunitense".
Il post – presto rimosso dalla Yeoh – non è passato inosservato. Secondo alcuni osservatori il post di Yeoh avrebbe violato l’articolo 11 del regolamento dell’Academy, che vieta di fare riferimento agli altri candidati per divulgare campagne promozionali di vittoria personale. Vedremo nelle prossime ore se ci saranno conseguenze.
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