Martedì 23 Aprile 2024

MERITOCRAZIA IN PASSERELLA

LO SCOPRITORE DI TOP MODEL PIERO PIAZZI. RACCONTA PRESENTE, PASSATO, EMOZIONI. DI UN mondo CHE IL TEMPO HA CAMBIATO

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Innamorato della moda. Appassionato e competente perché la vive in prima linea. "La moda – sostiene – è sogno, arte, poesia". E per uno che ha visto tutto, lavorando in prima persona con le modelle più famose, è la filosofia in cui identificarsi.

Cosa manca alle top model di oggi?

"Meritocrazia. Debuttano e sono subito top, magari per un anno o solo sei mesi, insomma usa e getta. C’è un’invasione di persone che si improvvisano solo perché hanno un nasone o un corpo esilissimo. No, così non va, torniamo alle professioniste, alle belle donne".

Sta salendo vertiginosamente Lila Grace Moss, figlia di Kate Moss. Che ne pensa?

"Lila non ha la grinta della madre e alla sua età dovrebbe andare a scuola invece che nei backstage. Non ci trovo niente di speciale: una bella ragazza, niente di più. Pur di fare soldi si creano delle carriere accelerate e non va bene. Bisogna ritrovare creatività perché tutto non deve essere solo commerciale ma anche un po’ speciale".

Recentemente alcune dive non più giovanissime hanno sfilato a effetto...

"Parla di Demi Moore da Fendi Couture a Parigi? Gli stilisti cercano da sempre di far parlare il più possibile. In quello stesso defilè di Kim Jones si è vista anche Christy Turlington che a 52 anni fa ancora sognare e non è straziata dal botox".

Le giovanissime modelle che preferisce?

"Deva Cassel, la figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, è speciale, ha i tratti di entrambi i genitori. Ma deve crescere. Io non la rappresento, ma mi piace molto. Sono obiettivo, parlo anche di modelle di altre agenzie. Nel mio book c’è però una bellissima italiana: Chiara Scelsi".

Cosa le manca delle supertop anni Novanta?

"Il profumo dello stile e della classe".

Ora la moda è tutta in digitale. Come vive questa novità?

"Come una cosa necessaria. Ma le sfilate finte sono terribili, uno sforzo immenso da parte delle maison e degli stilisti, ma non si respira energia anche se non si può fare altro. Manca perfino l’emozione di una modella che inciampa in passerella...".

Perché rappresenta solo donne?

"Da ragazzo ho fatto il modello. Ed ero bello. Ora i modelli sono dei beccamorti".

Tra le top model scoperte e lanciate, chi sente più vicina e speciale?

"Non ho dubbi: Maria Carla Boscono, per me lei è la più grande soddisfazione. Quando l’ho scoperta aveva 16 anni e ora ne ha compiuti 40, ma è sempre splendida. È stata anche mia testimone di nozze quando ho sposato Silvia Giusfredi. È un’amica di famiglia oltre che una grande professionista. La sua è una carriera esemplare, di qualità, cominciata con un altro amico come Riccardo Tisci. Fa sempre molte campagne e ora sfila in esclusiva per Valentino".

Chi sono o sono state le più belle?

"Non ho dubbi: Naomi Campbell e Cindy Crawford. Belle di carattere e personalità. Chic e mai snob. Poi ho amato molto Carla Bruni che ho lanciato, profonda e intelligente. Ho lavorato anche con Maria Grazia Cucinotta, Eva Herzigova, Monica Bellucci, Naomi ha sfilato per me con la mamma Valerie. A Sanremo sarebbe stata stupenda con la sua personalità immensa. Vittoria Ceretti che la sostituisce è la classe e l’eleganza di oggi. Ma sarà diversa".

Quale stilista porta nel cuore?

"Senza dubbio il dolce e burbero Gianfranco Ferrè. Gli portavo sempre da Bologna i tortellini fatti a mano da mia mamma. Poi sono stati magici Valentino e Giancarlo Giammetti. Oggi ammiro molto Alessandro Dell’Acqua".

È Ambassador di The Children for Peace Onlus. Anche la moda può fare molto per i bambini abbandonati?

"La moda fa già tanto, io sono impegnato ogni giorno grazie a un amico come Massimo Leonardelli che mi ha fatto conoscere i bisogni di questi bambini. Non mi vergogno mai di chiedere aiuto per loro, anche alle mie modelle. E loro non mi deludono mai".

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