Mercoledì 24 Aprile 2024

Uffizi, colore cremisi per la Medusa di Caravaggio

I nuovi spazi, otto sale, verranno inaugurati lunedì mattina e il direttore degli Uffizi Eike Schmidt invita fiorentini e turisti all'anteprima

Uffizi, cremisi intenso per 'La Medusa' di Caravaggio

Uffizi, cremisi intenso per 'La Medusa' di Caravaggio

Firenze, 17 febbraio 2018 -  Quella testa mozza, coronata di serpenti e circondata da animali raccapriccianti, non sarà più capace di pietrificare, ma continua ad attrarre e a terrificare con lo sguardo folle fiumi di visitatori. Da lunedì in una nuova collocazione ripensata e godibile. Una casa dalle pareti color cremisi intenso, così è stato deciso e così sarà per la 'Medusa' di Caravaggio custodita alla galleria degli Uffizi. Il particolare colore degli allestimenti è stato «ottenuto con colori artigianali, partendo dal cinabro e poi aggiungendo sfumature usando come modello le tonalità di tessuti originali del 1600», spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

Sarà il celebre dipinto sullo scudo che riporta l'mmagine sconfitta dellla mitica Gorgone l’opera ‘star’ del gruppo di otto nuove sale dedicate dalla prima galleria fiorentina ai capolavori di Michelangelo Merisi e di altri grandi pittori del ‘600, italiano e non solo: le opere di Artemisia Gentileschi, Gherardo delle Notti, Velazquez, Rembrandt, Van Dyck e Rubens potranno essere ammirati dal 19 febbraio -grazie a una speciale apertura gratuita alla cittadinanza nel giorno settimanale di chiusura del museo, il lunedì appunto -  quando i nuovi spazi, verranno inaugurati dal direttore del museo, Eike Schmidt.

In posizione predominante nella sala principale, al riparo di una grande teca, il volto stravolto della più terrificante delle Gorgoni immortalato dal Caravaggio avrà una consona compagnia artistica: la testa di Medusa attribuita al fiammingo Otto Marseus, «nel ‘700 ben più famosa di Caravaggio perché erroneamente attribuita a Leonardo», spiega Schmidt. A occhieggiare dalla parete opposta ci sarà poi 'Armida' di Cecco Bravo e a farle da ancella, una statua romana di Minerva con al petto il Gorgoneion, un pendente orrorifico apotropaico che rappresentava la testa di una Gorgone. Nelle altre stanze, ecco il magnifico 'Bacco' di Caravaggio, posto in dialogo con nature morte come quella di Diego Velazquez e con l'inquietante 'Sacrificio di Isacco', che condividerà una sala con la sanguinaria 'Giuditta e Oloferne' di Artemisia Gentileschi e ’Uomo con scimmia' di Annibale Carracci.

Lunedì però il 'Sacrificio di Isacco' non ci sarà: «Tornerà a giugno, al termine della grande mostra sulla Controriforma allestita a Forlì alla quale è stato prestato», spiega  Schmidt, che confida come questa potrebbe essere l’ultima concessione del capolavoro del Merisi: «In questi anni ha viaggiato molto, al suo ritorno sarei molto tentato di inserirlo nella lista delle opere inamovibili dalla Galleria». La precedente collocazione delle opere di Caravaggio agli Uffizi, tutte insieme nella stessa sala, «e con la Medusa praticamente in mezzo ad un corridoio, non era convincente - sottolinea il direttore degli Uffizi - con questa nuova disposizione ho voluto restituire alla mitica Gorgone la sua centralità, distribuendo i lavori del Merisi in spazi consoni che valorizzano loro ed i dipinti di altri grandissimi del ‘600».

Tra questi la 'Natività di Cristo' di Gherardo Delle notti, il 'Rabbino' e gli autoritratti da giovane e da anziano di Rembrandt, oltre a tele di Van Dyck, Rubens e al celebre Galileo Galilei di Justus Sustermans. L’apertura delle sale cremisi è solo il primo passo della rivoluzione delle sale che caratterizzerà il 2018 agli Uffizi. Prossima tappa, le stanze dedicate alle opere della collezione Contini Bonacossi, tra le quali un capolavoro della scultura come il 'San Lorenzo' del Bernini e altri dipinti di Velazquez. Poi sarà la volta di Michelangelo, Leonardo e Raffaello: i capolavori verranno tutti raccolti insieme al secondo piano entro l’estate. Seguiranno altre aperture: nuovi spazi per la pittura del Cinquecento veneziano, quindi per il Cinqiecento fiorentino e, a fine anno, un’area apposita per la ricchissima collezione di autoritratti della Galleria. 

Ma il colore cremisi non è l’unica novità: dai prossimi giorni infatti, la galleria fiorentina accoglierà un numero crescente di sedute, che verranno distribuite progressivamente in tutto il museo, fino ad arrivare ad oltre cento esemplari. Si tratta di panchine in rovere italiano, per un numero di posti calcolato in svariate centinaia, delle quali un primo gruppo è già stato realizzato, ed il loro utilizzo testato proprio in questi giorni. Le panchine sono state ideate per essere collocate nelle nicchie che il Vasari aveva rogettato in prossimità dei finestroni di sale e corridoi,  «non rubano alcun spazio ai percorsi di visita ed il loro arrivo riempirà una lacuna che finora affliggeva gli Uffizi», assicura il direttore Eike Schmidt. 

 

 «A fronte di una capienza di 900 persone in galleria, non avevamo nemmeno lontanamente un numero di sedute sufficiente a far fronte alle esigenze di riposo dei visitatori, oppure anche a quelle di chi desidera magari sedersi di fronte a un dipinto e lasciarsene affascinare per un po’. Adesso sì», conclude il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, invitando fiorentini e turisti, lunedì mattina alle 11,30, all’inaugurazione delle nuove sale cremisi degli Uffizi, dedicate a Caravaggio e ai pittori del ‘600. L’invito per l’evento, che si tiene nel giorno ordinariamente di chiusura del museo, arriva dallo stesso direttore: «In onore di Maria Luisa de' Medici, che legò le collezioni dei Medici per sempre alla città del Fiore - conclude il direttore - ho voluto invitare tutti gli abitanti della città e i forestieri a questo grande evento: così potremo ammirare tutti insieme i capolavori di queste nuove sale».

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