
di Benedetta Cucci Andar per mostre, con un programma ricchissimo di declinazioni in cui scoprire anche la prima vita di Matteo...
di Benedetta CucciAndar per mostre, con un programma ricchissimo di declinazioni in cui scoprire anche la prima vita di Matteo Garrone, uno dei registi italiani più visionari. Prima di dedicarsi alla settima arte ha espresso una vena pittorica molto consistente e originale, testimoniata dalla mostra ’Prima del cinema la pittura’, fino al 6 ottobre alla Galleria Modernissimo di Bologna.
Tra tele tradizionali e meno canoniche, realizzate spesso su materiali di recupero e con un’idea cinematografica in testa, anche se non consapevole, si potrà ricercare l’occhio del futuro regista in opere come ’Sul treno’, dipinta su un lungo supporto in legno da sembrare un fotogramma, ’Natura morta in decomposizione’, che parte dal frutto perfetto e arriva in cinque sequenze alla materia putrefatta, in una sorta di stop motion. La tecnica delle opere è davvero d’impatto, eppure Matteo Garrone è stato un autodidatta, proprio come nel cinema. Racconta che tra i 18 e 19 anni – è nato nel 1968 – diventò assistente di un artista amico del padre che gli ha insegnato tutto sulla pittura e in particolare che ha a lungo viaggiato per i musei del mondo, dove ha approfondito l’arte.
Sempre a Bologna, fino al 14 giugno, la galleria Squadro presenta ’Bazar’, mostra di Francesca Ghermandi, maestra del fumetto e dell’illustrazione, e Gianluigi Toccafondo, disegnatore, illustratore e cineasta. Per la prima volta insieme nello stesso spazio espositivo, mettono in dialogo due poetiche visive molto differenti, ma complementari: la linea netta e tagliente dei fumetti di Ghermandi e il colore ricco e materico delle animazioni di Toccafondo. Si arriva poi a Riccione, Villa Mussolini, dove fino al 5 ottobre è allestita la mostra ’Mare Magnum. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge’: il pubblico potrà esplorare le molteplici sfaccettature della vita in spiaggia: momenti di felicità e gioco si alternano a istanti di isolamento e riflessione, dando vita a un racconto visivo che svela la condizione umana in uno scenario universale.
Ancora fino all’8 giugno si possono vedere le tante mostre di Fotografia Europea a Reggio Emilia, con motivo guida ’Avere vent’anni’. In particolare allo spazio Gerra da non perdere ’Volpe Laila Slim e gli altri. Resistere a vent’anni’ mostra che si propone di esplorare la complessità dell’esperienza dei giovani partigiani durante la Resistenza italiana, nel contesto dell’80° anniversario della Liberazione. Accanto alle fotografie storiche provenienti dalla fototeca di Istoreco e a documenti originali, diari, lettere e manifesti dell’epoca, l’esposizione si avvale del contributo di cinque artisti e fotografi, Alessandro Bartoli, Marco Belletti, Lorenzo Falletta, Alessia Leporati e Andrea Sciascia, chiamati a fornire un’interpretazione visiva contemporanea dei valori e dei temi dischiusi dai documenti d’archivio.