Lunedì 14 Luglio 2025
VIVIANA PONCHIA
Magazine

Venezia tra festa e protesta, inizia il weekend di Bezos e Sanchez. Lusso, vip, tensioni: nozze blindate

Flash mob a San Marco, attivisti denunciati. Deputata Pd annuncia un’interrogazione. Campo della Madonna dell’Orto off-limits per il primo mega party

Venezia, 27 giugno 2025 – “Bezos può fare di tutto”. Alla fine tocca al sindaco Luigi Brugnaro dire come stanno le cose: il padrone di Amazon non ha solo amici carini come Orlando Bloom, influenti come Ivanka Trump, potenti come Bill Gates. Si porta dietro uno stuolo di relazioni, clienti e attività. Cioè potenziali investitori che su Venezia, se presentata bene, potrebbero farsi venire idee interessanti. Il promesso sposo non ha bisogno di essere convinto. Fra un ricevimento e l’altro sul Canal Grande svela ai suoi ospiti che la città non è solo la cornice del suo matrimonio: “È parte della nostra storia. E per noi è un privilegio essere qui e contribuire, anche solo in parte, a preservare la sua bellezza per chi verrà dopo di noi”.

Momenti di tensione in piazza San Marco a Venezia per un'iniziativa di protesta contro il matrimonio di Jeff Bezos
Momenti di tensione in piazza San Marco a Venezia per un'iniziativa di protesta contro il matrimonio di Jeff Bezos

Lauren Sanchez condivide ogni parola: omaggio all’arte, alla storia, al senso di eternità. Un sogno sull’acqua. Il luogo perfetto per aprire una nuova pagina con l’uomo che l’ha trascinata in una storia prima scandalosa, poi romantica e felice e che lei ha trasformato a cominciare dal look: da esile dirigente a playboy muscolare che osa finalmente mostrarsi a torso nudo. Bezos può fare di tutto, sì. Anche fare coincidere le proprie nozze a Venezia con i 15 anni dello sbarco di Amazon in Italia. E dalle sei a mezzanotte mette in scena nel blindatissimo chiostro della Madonna dell’Orto il primo di una cerimonia in tre tempi dentro luoghi inaccessibili, con i gazebo e le tende scure allestiti sui pontili per rendere evanescente lo sbarco degli ospiti.

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La lista degli ospiti sembra completa. Sbarca tutta di bianco Oprah Winfrey, sfilano Kim e Kloè Kardashian precedute dal sontuoso décolleté, la mamma Kris Jenner, Domenico Dolce, il giocatore di football americano Tom Brady, la regina Rania di Giordania, Orlando Bloom in short e canotta nera senza la moglie Katy Perry.

In parallelo continuano le proteste. Una ventina di attivisti di Extinction Rebellion inscenano in mattinata un flash mob di fronte alla Basilica di San Marco mostrando cartelli con disegnate banconote e inviti alla pace a Gaza. Due sono sui trampoli vestiti da sposi, altri quattro si incatenano incarnando media, giustizia, governi e business. ll blitz sui pennoni viene fermato dalla polizia. I giovani vengono portati via e fermati per ore per l’identificazione e poi denunciati. La deputata Pd Rachele Scarpa annuncia un’interrogazione: “Perché si è impedito l’esercizio del diritto costituzionale alla libertà di espressione e manifestazione?”. Daniele Minotto, vicedirettore dell’Associazione Veneziana Albergatori, assicura che anche senza le proteste il matrimonio non avrebbe avuto un impatto rilevante, perché “durante la Mostra del Cinema o la Biennale d’arte nella nostra città ci sono molti più yacht e molti più vip”. Spiega che Venezia è allenata ai premier, ai rappresentanti di governo, alle star. Ed è stata capace di gestire anche i numeri della visita del Papa.

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Bezos non si senta offeso: il suo matrimonio non è significativo nemmeno sul piano economico. Anche nell’ipotesi più ottimistica dei 22 milioni in totale si tratterebbe comunque dell’1% del valore complessivo generato annualmente dal turismo, stimato fra i 2 e 3 miliardi di euro. La vera importanza, spiegano gli albergatori, sta nelle visibilità che genera e nella sua capacità di attrarre altre iniziative dello stesso livello. Al momento però nessun “effetto Bezos”: gli hotel sono occupati all’85%, in linea con il trend stagionale.