Venerdì 19 Aprile 2024

Matrimoni vip a raffica, la scelta di quattro coppie rodate da anni

Kasia Smutniak e Domenico Procacci, Gianna Fratta e Piero Pelù, Eleonora Daniele e Giulio Tassoni, Carolina Crescentini e Motta: quattro nozze e un inno alla maturità

Il matrimonio di Carolina Crescentini e Francesco Motta  (Instagram)

Il matrimonio di Carolina Crescentini e Francesco Motta (Instagram)

Roma, 18 settembre 2019 - Dicono che il matrimonio sia un’istituzione superata. Che entro il 2031 quello religioso sarà estinto. E che gli italiani sono fra gli europei i più riluttanti a sposarsi, secondi solo agli sloveni. Dicono. Eppure in questo caldo settembre per i fiori d’arancio è di nuovo primavera. Lassù, tra i belli e famosi, è scoppiata la voglia di andare all’altare. Non per raptus passionale ma per lungo ragionamento. Non con il primo che capita ma forse con l’ultimo, dopo avere messo radici e fatto bambini. E non certo a vent’anni.    Piero Pelù, Kasia Smutniak, Eleonora Daniele, Carolina Crescentini. La lista si allunga ogni giorno, stare dietro a tutti è difficile. È come se Alain de Botton, lo scrittore svizzero che scava nel cuore della gente, li avesse guidati nella direzione giusta: "Dopo una certa età la società ci spinge a pensare che essere single sia un problema grave. Ma non possiamo scegliere serenamente il nostro partner se l’idea di restare soli ci spaventa. Accettare di essere single a lungo è l’unica chance per avere una buona relazione. Solo allora avremo la possibilità di stare con qualcuno sulla base dei suoi meriti". O di rimanere soli vivendo momenti di trascurabile felicità.    Questa infornata di matrimoni di fine estate accende i riflettori su una nuova maturità sentimentale? Se anche fosse, Kasia Smutniak non smette di divertirsi perché sposa a sorpresa – e scalza – Domenico Procacci, da cui ha già un figlio, dicendo agli ospiti che la festa è per il suo quarantesimo compleanno. Va per i 40 anche Carolina Crescentini, neo moglie del cantautore Motta. Un tempo a quell’età in genere si moriva e anche questo evitava la crisi coniugale.  Chi oggi sopravvive alla giovinezza e all’amore trascura purtroppo le regole di Elisabetta e Filippo d’Inghilterra per un ménage inossidabile, tra le quali: dividere tutti i pasti ma non fare mai il bagno nella vasca insieme, regalarsi fiori, non indossare il pigiama, bandire dal letto i piumoni che cascano da tutte le parti, risolvere problemi e in caso di lite parlare per enigmi. L’errore più comune è cominciare dagli enigmi e incartarsi lì, di qui la crisi dell’istituzione. Ma le coppie rodate che alla fine decidono di fare il grande passo conoscono altri trucchi. Eleonora Daniele ha sposato il nobile Giulio Tassoni dopo 16 anni di fidanzamento, mettendo Al Bano in scarpe da ginnastica a cantare l’Ave Maria. E Piero Pelù a 57 anni ha detto sì a Gianna Fratta, direttrice d’orchestra e pianista di 46 conosciuta nel 2016. Ci si ama, si ragiona e poi magari con calma ci si sposa. Quale segreto custodiscono questi lunghi amori senza fretta?   Probabilmente essere andati oltre la passione iniziale come raccomanda Alain Badiou, ex maoista e sessantottino, per il quale l’amore è per molti aspetti il contrario del sesso. Quindi non l’irruzione casuale e sconvolgente di uno sconosciuto ma «una costruzione lenta che obbliga i partecipanti ad andare oltre il narcisismo». Un avvocato matrimonialista la farebbe più semplice: proprio perché la coppia è rodata diventa importante sistemare le questioni patrimoniali, accettare il fatto che la vita in comune presuppone responsabilità da mettere nero su bianco. Si presume anche che dopo un tot di anni la fase patologica del sentimento sia passata.    Helen Fisher, antropologa e ricercatrice, esperta di biologia dell’amore, ha dimostrato cosa succede nel nostro cervello quando ci innamoriamo: diventiamo drogati perché entrano in gioco gli stessi mediatori chimici di quando siamo sotto l’effetto di cocaina. Con la tossicodipendenza l’amore condivide molto: insonnia, perdita del senso del tempo, concentrazione assoluta sulla "sostanza", disponibilità ad assumersi rischi pur di averla, bisogno crescente di consumo, tolleranza e astinenza. Andare a sposarsi quando la sbornia è passata non è allora una cattiva idea.

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