Sabato 20 Aprile 2024

Marte, non possiamo terraformarlo con le bombe atomiche

Lo ha ipotizzato la fantascienza e l'ha proposto anche Elon Musk, ma secondo gli esperti rendere abitabile Marte è una missione irrealizzabile Marte più vicino alla Terra, ecco dove vederlo

(Foto: Sylphe_7/iStock)

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La terraformazione di Marte, suggerita in passato anche da Elon Musk, uno degli sponsor più convinti della colonizzazione del Pianeta Rosso, è destinata a rimanere uno scenario da film di fantascienza. A sostenerlo è senza troppi giri di parole uno studio finanziato dalla Nasa e pubblicato su Nature Astronomy, secondo cui la trasformazione del suolo marziano in una sorta di Terra-bis è un sogno al momento fuori portata. COSA SIGNIFICA TERRAFORMARE MARTE In primis significa modificare l'esile atmosfera marziana, rendendola chimicamente in grado di sostenere la vita come sulla Terra. Tale processo (a oggi solo ipotetico) passa necessariamente dalla liberazione dell'anidride carbonica contenuta sotto la superficie del Pianeta Rosso. Tuttavia, come spiega il coordinatore della ricerca Bruce Jakosky, della University of Colorado, Boulder: "I nostri risultati suggeriscono che su Marte non è rimasta abbastanza CO2 per creare un significativo effetto serra". I CONTI NON TORNANO Per i loro calcoli gli scienziati si sono serviti dei dati forniti dai veicoli della Nasa in missione su Marte, tra cui le sonde Mars Reconnaissance Orbiter, Mars Odyssey e Maven. Il nodo della questione è che la rarefatta atmosfera di Marte porta con sé la quasi totale mancanza di pressione (0,7-0,9 kPa nelle depressioni più profonde contro i 101 KPa presenti sulla Terra) e questo causerebbe l'evaporazione o il congelamento dell'acqua liquida. Liberando l'anidride carbonica immagazzinata nelle calotte polari, dicono i ricercatori, la pressione marziana potrebbe effettivamente raddoppiare, ma rimarrebbe comunque di poco superiore all'1% rispetto a quella terrestre. Tale previsione cancella sul nascere il panorama immaginifico disegnato da Elon Musk, che qualche anno fa aveva proposto di terraformare il Pianeta Rosso sganciando delle bombe nucleari. "Non possiamo semplicemente far esplodere alcune bombe sulle calotte polari", hanno detto i ricercatori. SE NE RIPARLA IN FUTURO Gli scienziati hanno sottolineato che una fonte alternativa di carbonio potrebbe arrivare dai depositi minerali nascosti nel suolo marziano. Tuttavia, non abbiamo abbastanza informazioni per dedurre la grandezza di questo "tesoro" sotterraneo e, soprattutto, quanto in profondità dovremmo spingerci per recuperarlo. "Se è sepolto troppo in profondità è di fatto inaccessibile", ha commentato Jakosky. Per tenere vivo il sogno, Jakosky e colleghi si sono lasciati scappare che tra qualche decennio le evoluzione tecnologiche ci permetteranno forse di ragionare più seriamente sulla terraformazione di Marte, magari mettendo sul piatto delle strade alternative oggi impraticabili. "Potremmo produrre gas serra ad alta efficienza come i clorofluorocarburi, che riscalderebbero il pianeta, ma ciò richiede un sistema di produzione molto avanzato che va oltre le nostre attuali capacità".

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