Giovedì 25 Aprile 2024

Marco Vichi Mai dire è finita Il passato resta in agguato

Ecco “Ombre“, il nuovo romanzo dello scrittore. Nulla è immutabile, il tempo può sempre sorprendere

Migration

di Marco Vichi

“Ciao amore.”

“Hai fatto presto” disse sua moglie, rosolando al sole.

“Le bimbe?”

“In acqua come sempre.” Letizia sistemò il telo e si sdraiò di nuovo al sole. Luigi notò accanto a lei un libro con un segno tra le pagine.

“Che stai leggendo?” chiese, raccogliendolo dal telo da bagno, e lesse sulla copertina... Fiori appassiti, di Kambra Kokos.

“Mi sta piacendo un sacco” disse Letizia, senza aprire gli occhi.

“Non sapevo che l’avessi comprato” disse lui, un po’ stupito. La copertina era molto bella: l’androne buio di un palazzo monumentale, ornato di colonne, visto da fuori, e dall’interno oscuro emergevano due gambe di donna con i piedini infilati nei sandali.

“Questa roba di solito non t’interessa.”

“Quale roba?”

“I romanzi in cima alle classifiche.”

“Be’, non so... m’incuriosiva...”

“Sembra un romanzo rosa.”

“Sembra, ma non è...”

“Mah...”

“Ho letto la prima pagina in libreria, come dici sempre tu… e mi è piaciuta.”

“Ah, be’...”

“A me piace, fai come ti pare... è emozionante, e un po’ mi turba” disse lei, sorridendo.

“Leggo la prima pagina, vediamo se mi fa lo stesso effetto.”

“Non togliermi il segno, eh...”

“Stai tranquilla, te lo rendo subito” disse Luigi scettico. Aprì il libro, e come sempre si mise a controllare le prime pagine… Era un editore, prima di tutto voleva leggere i dati di edizione e tutte le altre informazioni... Cercò subito il nome del disegnatore... Ci credo che è bella, pensò, era di Giancarlo Caligaris... Titolo originale: Flores podridas... Tradusse podridas sul cellulare... Be’, in spagnolo era un po’

meglio che in italiano: Fiori marci, non appassiti... Algater Editores, Barcelona, septiembre 2019... Traduzione dallo spagnolo di Ilide Carmignani... Accipicchia, pensò , addirittura la traduttrice di Sepùlveda... Copyright Ⓒ septiembre 2019 by Kambra Kokos... Dio mio che nome stupido, poteva trovare uno

pseudonimo, o forse lo era... Prima edizione italiana, Serneri 2021... Ventisettesima edizione giugno 2021... Chissà quanto ha venduto questa stronzetta... Andò a vedere il risvolto di copertina: nessuna fotografia... Kambra Kokos è il nome d’arte di una ragazza che vuole restare anonima... Ecco, lo dicevo, è uno pseudonimo... Nata nel 1996 a Madrid... Ventisei anni, cazzo, se è brava ha un talento innato... Ama scrivere fin da bambina... Le solite puttanate... Ha viaggiato in tutto il mondo... La solita ricca sfondata, sarà stato il paparino a pagarle la pubblicazione... Rimasta orfana in tenera età, per pagarsi gli studi ha dovuto fare mille lavori... Ecco qua, devo chiedere scusa... la cassiera nei supermercati, la commessa in negozi di abbigliamento, di computer, di ferramenta... Ma dai, vogliono farci piangere... la parrucchiera, la gelataia, la hostess, la pasticcera, l’aiuto meccanico, e anche molti altri... Chissà se è vero... Da bambina ha vissuto con i genitori a Firenze, dove è tornata a vivere da adulta per alcuni anni... Ma guarda un po’, proprio a

Firenze... Questo è il suo romanzo di esordio, il primo di una trilogia... Ecco qua, pure una trilogia... Al momento è tradotto in più di venti paesi... Ecco cosa vuol dire nascere a Madrid, scrivi un romanzo e vieni tradotto ovunque... Il secondo volume, che verrà pubblicato entro il prossimo anno, è atteso in tutto il mondo... Boom, anche sulla Luna e su Marte... I diritti per il cinema sono stati acquistati da uno dei più importanti produttori di Hollywood, che aspetterà l’uscita dei tre volumi... Accidenti che pazienza... Vaffanculo Kambra, pensò sorridendo... Quella ragazzina incarnava il classico sogno di ogni scrittore, dalle stalle alle stelle, per aspera ad astra... Dai, magari se lo meritava... Anzi, Luigi sperava davvero che il romanzo fosse bellissimo, come diceva sua moglie, altrimenti c’era da arrabbiarsi. Contò le pagine, stando attento a non leggere l’ultima frase del romanzo... Erano duecentocinque, ma il carattere era abbastanza grande, la gabbia del testo piuttosto ridotta e il salto pagina dei capitoli faceva il resto. Si mise a contare i caratteri di una pagina piena, poi fece un rapido calcolo a mente… Ecco, dovevano essere più o meno duecentocinquantamila caratteri, stampato diversamente si poteva fare un libro di centosettanta pagine, forse anche meno. Scelte editoriali, anche in vista della trilogia. Andò in fondo al libro, curioso di leggere gli eventuali ringraziamenti e commenti...

Bene, adesso poteva cominciare... Aprì il libro all’inizio e dopo un sospiro si mise a leggere...

Loretta si stava guardando allo specchio, immaginando che la carne del suo viso colasse come cera fusa e le cadesse a grosse gocce sui piedi, fino a che davanti a lei restava soltanto il teschio con i bulbi degli occhi nelle orbite...

Oddio, pensò Luigi, scaraventato indietro nel tempo... Non posso crederci…

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro