Mercoledì 24 Aprile 2024

"Sono mamma di un cane e voglio lo smart working". L'appello di una giornalista

Mary Madigan vuole le stesse agevolazioni che spettano alle 'mamme vere'. L'opinione della donna australiana fa discutere

Roma, 7 novembre 2022 - Anche le 'mamme' degli animali domestici dovrebbero ricevere le stesse flessibilità di cui godono le mamme dei bambini? Per una giornalista australiana, la risposta è sì. 

Mary Madigan ha avanzato una richiesta insolita in un pezzo di opinione sul sito australiano news.com.au, esponendosi a un'infinità di critiche. La proposta di Madigan è garantire le stesse agevolazioni che spettano ai genitori anche ai proprietari di animali domestici. Sapendo che per gran parte della popolazione la sua idea può sembrare assurda, ha tentato di spiegare il suo punto di vista.

Mary Madigan e Frank, il cagnolino (Instagram/Mary Madigan)
Mary Madigan e Frank, il cagnolino (Instagram/Mary Madigan)

Anche Madigan si considera una madre, nonostante non abbia figli. E' mamma di Frank, un cagnolino che è entrato nella sua vita un anno fa. Ha capito che avere un cane richiede molto più tempo, impegno e soldi di quanto avesse anticipato. Anche Frank va all'asilo, che tra l'altro costa 65 dollari al giorno, e deve pagare extra se lo prende tardi. Il cane ha capovolto la vita della giornalista, come succede quando qualcuno ha un bambino: invece di uscire la sera lo porta a spasso, va solo in posti dog friendly, e si preoccupa costantemente della salute di "suo figlio". 

Madigan ammette che guarda le 'mamme umane' con invidia, perché a loro sono concessi orari più flessibili e possono lavorare in smart working se gli serve, mentre lei non gode degli stessi diritti, sebbene voglia "garantire la miglior vita possibile al suo cane" che "ama più di ogni altra cosa". 

La giornalista australiana sa di non essere 'una mamma vera' e riconosce che è diverso essere genitori di bambini 'umani'. Ma non tutti avranno figli, argomenta Madigan, e anche coloro che badano 'solo' ai loro amici pelosi dovrebbero essere compresi e aiutati. 

La testata australiana ha lanciato un sondaggio che accompagna l'articolo: è stato chiesto ai lettori se sono favorevoli alla proposta della mamma di Frank. Al momento, la stragrande maggioranza (76%) dei rispondenti è contraria. 

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