Mercoledì 24 Aprile 2024

Madalina Ghenea, sex symbol e non solo. "Il successo non basta. Mia figlia è la vita"

La modella e attrice romena si confessa: "Prima c'era il vuoto, Charlotte ha spazzato via tutte le mie inquietudini. Il mio sogno? Un film con Garrone". Superata la crisi con il compagno

Madalina Ghenea (Ansa)

Madalina Ghenea (Ansa)

Ischia, 13 agosto 2018 - "Mia figlia è la cosa più grande della mia vita. Tutto quello che faccio, lo faccio per lei. Quando faccio un film, penso che un giorno Charlotte lo vedrà. Quando sono un paio di giorni fuori per lavoro, anche in un posto meraviglioso come questo, penso sempre al momento in cui la rivedrò". Madalina Ghenea madre, madre appassionata, tenera, innamoratissima. Madre di Charlotte, avuta dal compagno, l’imprenditore Matei Stratan, con cui ha una relazione dal 2016: un rapporto che pareva attraversare un momento difficile, ma che ora è tornato più forte che mai. Ma il centro della vita di Madalina è, indiscutibilmente, Charlotte.

Nel suo profilo Instagram, si definisce "Charlotte’s mama", prima di qualsiasi altra cosa. La incontriamo sotto il sole di Ischia, all’Ischia Global music & film festival, rassegna di cinema e musica che ha portato nell’isola artisti di spessore internazionale. A questo evento è legatissima: fece qui la sua prima apparizione pubblica in Italia. Da allora, sono venuti film importanti – Razzabastarda di Alessandro Gassman, Youth di Paolo Sorrentino – e una conduzione a Sanremo al fianco di Carlo Conti. Milioni di italiani sono rimasti affascinati dalla bellezza di questa ragazza, bella come un’aurora boreale. E pensare che la chiamavano Olivia, come la fidanzata di Braccio di ferro: perché era troppo alta e magra. Era alta, magra e timida quando cresceva in Romania, con il sogno del cinema italiano. E intanto, imparava quattro lingue, studiava danza e pianoforte per anni. E imparava anche a giocare a scacchi con la padronanza di un maestro russo.

Lei ha il mito dell’Italia fin da piccola. Perché?

"È stata mia madre, innamorata del cinema, che mi ha fatto conoscere i grandi film italiani, quelli con Anna Magnani e con Sofia Loren. Sono cresciuta in Romania vedendo questi capolavori, e sognando un giorno di fare anche io l’attrice".

Non sognava di fare la modella?

"No: è capitato più o meno per caso, ed è un lavoro che mi ha regalato tanto. A neanche vent’anni, avevo già visto gran parte dell’Europa, gli Stati Uniti, il Giappone. E grazie a questo lavoro sono cresciuta, ho imparato a stare da sola, a cucinare. Ma quello che volevo veramente fare era il cinema".

Sua madre l’ha aiutata in questo sogno?

"Mi ha fatto studiare: anni di pianoforte, di danza. E soprattutto, mi ha cresciuta nell’amore per la bellezza. Oltre che all’amore per gli animali: lei di professione è veterinaria, e sono cresciuta in mezzo a mille animali, amandoli".

Che cosa le ha detto sua madre quando, giovanissima, ha iniziato il suo percorso di modella, lontano da casa?

"Mi ha detto una sola cosa: ‘impara a conoscere il mondo’. Ed è quello che ho cercato di fare".

Oltre ad essere figlia adesso è anche madre. Che cosa ha cambiato questo nella sua vita?

"Tutto. Ho sempre desiderato un bambino più di qualsiasi cosa, e sono stata molto felice di avere Charlotte. Lei rende le cose molto più facili. Prima lavoravo, andavo in posti anche bellissimi, ma quando tornavo nella stanza d’albergo c’era il vuoto, ero da sola. Adesso i vuoti li riempie tutti lei".

Quando è nata Charlotte?

"Ha quindici mesi, adesso. Balla; mi imita, mi prende anche in giro!. È una bimba molto serena: quando aveva due mesi, l’ho portata in aereo con me per la prima volta. E adesso, appena decolliamo, si addormenta. È bellissima, ed è già molto alta. Secondo me, diventerà più alta di me! O giocherà a basket, o a pallavolo…".

Oppure farà la modella come lei…

"Quello che Charlotte vorrà. Di una cosa sono certa: non voglio decidere per lei".

Chi ha scelto il nome?

"Avevamo una lista infinita di nomi, all’ultimo secondo, poco prima di firmare i documenti abbiamo scelto Charlotte. Più la guardavamo e più ci sembrava il nome adatto: non so dire perché, ma le stava bene!".

La maternità l’ha portata di nuovo in Romania.

"Sì, sono ritornata dove sentivo il nucleo degli affetti più profondi: mia madre mi aiuta moltissimo con la bimba. E spero che le trasmetta i valori che ha insegnato a me: prendersi cura degli altri, avere empatia. Io ho imparato che se do un pezzettino del mio tempo e della mia energia ad altri che ne hanno bisogno, ricevo mille volte di più in termini di amore, affetto, calore. L’ho compreso quando sono andata ad Haiti con il progetto ‘Artists for Peace and Justice’, che portava aiuti dopo il terremoto".

C’è, oggi, un regista italiano con cui amerebbe lavorare?

"Oltre ad adorare Paolo Sorrentino, con cui ho lavorato in ‘Youth’, mi sono innamorata di Matteo Garrone, e non da adesso. Per me Il racconto dei racconti è uno dei più bei film italiani: lavorare con lui sarebbe un sogno".

Intanto ha girato un film in Romania.

"Sì: è un thriller che si chiama L’orma" .

E anche in Italia

"Una commedia, il cui titolo provvisorio è Smitten , diretto da Barry Morrow, e girato nelle Alpi del Trentino. È un film sull’amore di cui tutti abbiamo bisogno, e di cui tutti meritiamo un pezzettino".

È tornata a lavorare molto…

"Ho più voglia di lavorare di quanta ne avessi prima. Ho voglia di fare cose belle, anche per mia figlia".

Ha vissuto momenti di difficoltà?

"Sì, qualche anno addietro: la vera cura è stata mia figlia. È lei che ha spazzato via ogni mia inquietudine".

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