Lupi e attacchi agli allevamenti in Trentino: cosa si prepara e cosa c’entra il Muse

La legge del 2018 sui casi critici e le richieste al governo. Ecco quando saranno possibili gli abbattimenti selettivi

Trento, 23 gennaio 2023 - Lupi, il Trentino sta preparando un progetto sperimentale per "la gestione dei grandi carnivori in situazioni critiche", sono queste le parole dell’assessore all’ambiente reduce da un incontro al ministero. Dunque Il ragionamento vale anche per gli orsi. Ma che cosa significa? Lo abbiamo chiesto alla Provincia autonoma di Trento. Ecco cosa si sta preparando. Il pacchetto coinvolge anche il Muse. 

Lupi che attaccano cani e ibridi: per gli esperti non c'è un legame
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La legge regionale del 2018

Per capire la direzione futura, bisogna ripartire dalla legge regionale del 2018 - speculare a quella approvata in Alto Adige - che permette l’abbattimento selettivo dei lupi e ha già avuto il via libera dalla Corte Costituzionale.

La Provincia autonoma di Trento sottolinea che quella legge "serve a fronteggiare le situazioni critiche, che mettono a rischio la sicurezza pubblica. Prevede il prelievo, la cattura o l’uccisione, ma a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che questo non pregiudichi il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente della popolazione dei grandi carnivori. Allo stesso tempo, al fine di migliorare la gestione del lupo, il Trentino sta collaborando con Ispra per la messa a punto di un progetto sperimentale ad hoc che vede coinvolto anche il Muse di Trento".

"Quanti sono i lupi in Trentino"

Ma quanti sono i lupi in Trentino e quanti sono quelli problematici? "La consistenza dei lupi è ben nota, 26 branchi nel 2021, mentre il dato 2022 è in fase di elaborazione. Non si prevede un numero predefinito di soggetti da abbattere prescindendo dal verificarsi di situazioni critiche che richiedono risposte proporzionate".

Le predazioni: i numeri

E quante sono state le predazioni? Ancora: si sono mai verificati attacchi documentati a persone? Risponde la Provincia di Trento: "Il Rapporto annuale dedicato ai grandi carnivori riporta 517 predazioni su selvatici accertate: i capi rinvenuti predati costituiscono ovviamente solo una parte di quelli reali. Attacchi a persone documentati non se ne conoscono dopo gli inizi dell’800. In ogni caso, attualmente per eventuali lupi confidenti o aggressivi si fa riferimento alla legge provinciale del 2018, oltre che alle autorevoli linee guida della LCIE, che prevedono anche l’abbattimento in determinati casi".

Le predazioni agli allevamenti

L’ultimo rapporto Ispra - analisi sui dati tra 2015 e 2019 - registra che "in Trentino sono stati documentati 237 eventi di predazione, per una media di 47,4 eventi ogni anno. L’andamento temporale degli eventi di predazione a livello provinciale ha mostrato un forte incremento”. A seguito dei 237 eventi di predazione totali, sono stati registrati un totale di 620 capi di bestiame predati, per una media di 124 capi ogni anno". 

Bolzano: cosa prevede la legge 11 del 2018

La legge provinciale 16 luglio 2018 numero 11 approvata dalla provincia autonoma di Bolzano è speculare a quella approvata dal Trentino. Prevede che "il presidente della Provincia può, acquisito il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), limitatamente alle specie Ursus arctos e Canis lupus, autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione di esemplari di dette specie, a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che tali azioni non pregiudichino il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, della popolazione della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale. Tali misure sono adottate al fine di proteggere la fauna e la flora selvatiche caratteristiche dell’alpicoltura e conservare i relativi habitat naturali, prevenire danni gravi, specificatamente alle colture, all’allevamento, ai boschi, al patrimonio ittico, alle acque ed alla proprietà, nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, o tali da comportare conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente".