Roma, 8 aprile 2025 – Roma ha voluto dare l’ultimo saluto ad Antonello Fassari, uno degli attori più amati e versatili del panorama italiano, scomparso lo scorso 5 aprile all’età di 72 anni. I funerali nella suggestiva Chiesa degli Artisti, in Piazza del Popolo, un luogo simbolico per il mondo dello spettacolo che ha accolto colleghi, amici e fan per commemorare una carriera straordinaria e una vita segnata da talento e umanità.

Amendola: “Dolore grandissimo”
Tanti i volti noi in chiesa. Da Max Tortora a Ricky Memphis, da Enrico Brignano all’amico fraterno Claudio Amendola. "Un dolore grandissimo, immenso – ha detto Amendola – Non ero pronto. E' un momento molto difficile e complicato. Avrei voluto passare la mia vecchiaia con lui”. I due avevano interpretato i fratelli Cesaroni nell’omonima serie tv. Ma per Claudio Antonello era un fratello anche nella vita. A proposito de I Cesaroni, non c’era Elena Sofia Ricci, altra colonna del cast. “Sono a Hiroshima, ho appreso da poco la notizia. Sapevo che fosse malato, ma mai mi sarei immaginata di leggere questo ora. Sono senza parole, se ne va un grande compagno di lavoro”, ha detto l’attrice, contattata al telefono. Presenti invece Micol Olivieri, Ludovico Fremont e altri attori della ‘famiglia Cesaroni’, oltre a Serena Dandini. In lacrime l’ex moglie Maria Fano.

Chi era Fassari
Antonello Fassari, nato a Roma il 4 ottobre 1952, è stato un artista poliedrico, capace di spaziare con naturalezza tra teatro, cinema e televisione. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” nel 1975, ha mosso i primi passi sotto la guida di maestri come Luca Ronconi, affinando un talento che lo avrebbe portato a brillare in contesti diversi. La sua carriera è iniziata sui palcoscenici teatrali, ma è con la televisione che ha conquistato il grande pubblico. Negli anni ’90, il programma satirico Avanzi su Rai 3 lo ha reso un volto familiare, grazie al personaggio del “Compagno Antonio”, un’interpretazione che mescolava ironia e romanità in modo inconfondibile.
Il vero apice della popolarità è arrivato però con I Cesaroni, la fiction di Canale 5 che dal 2006 al 2014 lo ha visto nei panni di Cesare Cesaroni, l’oste burbero ma dal cuore d’oro. Con la sua frase cult “Che amarezza!”, Fassari è entrato nelle case di milioni di italiani, diventando un simbolo di quella commedia familiare che ha segnato un’epoca. Accanto a Claudio Amendola e Max Tortora, ha formato un trio indimenticabile, capace di raccontare con leggerezza e profondità le dinamiche di una famiglia romana. La notizia della sua morte è arrivata proprio mentre erano in corso le riprese della nuova stagione della serie, un progetto che avrebbe dovuto segnare il suo ritorno sul set e che ora si tinge di un’amara malinconia.
Ma ridurre Fassari al solo Cesare Cesaroni sarebbe riduttivo. La sua filmografia è ricca di ruoli che ne hanno evidenziato la versatilità: dal comico Puccio di Montecarlo Gran Casinò dei fratelli Vanzina al drammatico Ciro Buffoni in Romanzo Criminale di Michele Placido, fino alla partecipazione in Suburra di Stefano Sollima. Ha lavorato con registi del calibro di Ettore Scola (Gente di Roma), Marco Tullio Giordana (Pasolini, un delitto italiano) e Carlo Lizzani (Celluloide), dimostrando una capacità rara di passare dalla commedia al dramma con una naturalezza disarmante. Nel 2000 si è anche cimentato come regista con Il segreto del giaguaro, un esperimento che, pur non riscuotendo grande successo, ha testimoniato la sua voglia di esplorare nuove sfide.
La malattia
Sulla causa della morte, le informazioni ufficiali restano parziali. È noto che Fassari soffrisse da tempo di problemi di salute, tra cui un’angina pectoris che lo aveva costretto a convivere con un dolore fisico costante. In un’intervista rilasciata nel 2024 a La volta buona, aveva raccontato: “Sentivo come una carpa dentro, qualcosa che mi mordeva. Ero divorato dalle ansie, ma le cure mediche mi hanno salvato”. A questo si aggiungevano ansia e depressione, aggravate dopo il divorzio dalla moglie Maria Fano, con cui era stato sposato dal 1982 al 2005 e da cui aveva avuto la figlia Flaminia. Secondo alcune indiscrezioni circolate su X, la morte potrebbe essere stata causata da una grave polmonite bilaterale, diagnosticata a fine marzo, complicata da bronchite cronica e dalle sue condizioni cardiache preesistenti. Tuttavia, nessuna conferma ufficiale è ancora arrivata dalla famiglia o dalla produzione.