Mercoledì 24 Aprile 2024

Luciano Rispoli, il gentiluomo di Parola mia

Piero

Degli Antoni

Era un uomo di parola. Novant’anni fa nasceva Luciano Rispoli, il miglior simbolo della tv educata ed educativa, gentile, garbata, insomma una tv che oggi non esiste più. A ricordalo esce ora un libro, Ma che belle parole, di Mariano Sabatini. Il programma che lo consegnò alla fama popolare fu senz’altro, appunto, Parola mia, una specie di lezione di italiano mascherata da quiz, in cui il professor Gian Luigi Beccaria discettava senza supponenza professorale della nostra lingua. Ma Rispoli aveva alle spalle una lunga carriera in Rai, a partire dal mezzo radiofonico. Fu autore di Bandiera gialla e della Corrida, ma soprattutto inventò – ostacolato dalla diffidenza dei superiori – il leggendario programma Chiamate Roma 3131 che per la prima volta aprì i microfoni della radio di Stato alla gente comune: un vero salto genetico per un ente che fino ad allora era vissuto in una torre eburnea. L’altro programma che porta indelebile il timbro di Rispoli fu Tappeto volante che, attraverso varie trasmutazioni di struttura e reti su cui andava in onda, si può semplicisticamente definire un talk show anche questo garbato, cortese, elegante, senza pianti né insulti, insomma un programma che oggi verrebbe cancellato all’istante. Per fortuna di Rispoli correvano altri tempi, e infatti la trasmissione sopravvisse dal 1993 al 2009, sette anni prima che il conduttore ci lasciasse. E senza eredi degni di questo nome.

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