LO STILE FAY ARCHIVE METTE D’ACCORDO ELEGANZA E LIBERTÀ

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di Eva Desiderio

Un tagliaboschi che vive da solo nella foresta, un pescatore sul fiume Don (nella foto grande a sinistra), un allevatore di cavalli in Russia. E poi un costruttore di barche di legno (foto in basso), un affinatore di formaggi e un affumicatore di aringhe di soli 20 anni che impara dal padre i segreti del mestiere. Sono loro i protagonisti ritratti dal fotografo e documentarista Davide Monteleone per un progetto Fay Archive. Una esplorazione nel Dna del marchio che ha per protagonista il direttore creativo Alessandro Squarzi, grande esperto di stile e di vintage di qualità, e Michele Lupi Men’s collection visionary del Gruppo Tod’s chiamato da Diego Della Valle nel novembre 2018 a capo di questi nuovi progetti.

"Sempre più maison usano oggi la parola Archive, anche a sproposito – spiega Alessandro Squarzi che esalta la classica cordura di cotone, con inserimenti di panno e lana, dettagli in crosta, dai colori puri e naturali alle sfumature del rosso acceso e del blu navy – mentre noi invece usiamo questo nome con orgoglio perché abbiamo una storia vera da raccontare. E allora abbiamo pensato a questi test dei giacconi Fay Archive su uomini che hanno scelto la libertà e amano capi da tramandare ai figli. La gente è stanca di cose da gettare – continua Squarzi – e il 4 Ganci lo indossi con tutto, sopra lo smoking, come faceva Steve McQueen in Inferno di cristallo, e nel bosco a spaccare la legna".

Nel ciclo dello stile tutto torna dunque e diventa fondamentale la ricerca di un abbigliamento che racconti di te, che sia tuo, un capo di cui essere gelosi. "Queste giacche Fay Archive testate sul campo ne sono la prova – racconta Michele Lupi che è andato sul set naturale dei testing con Davide Monteleone scoprendo la bellezza silenziosa dell’isola di Gotland in Svezia – usate all’aperto e per la fatica come facevano proprio i pompieri americani. Rolf e Petter sono alcuni degli straordinari protagonisti di queste esperienze dal vivo. L’interesse dei giovani cresce e non escludiamo – continua Michele Lupi – di fare anche collezioni mirate per la donna anche se Fay Archive resta un prodotto unisex e sarà bello vederlo indossato anche al femminile come già si comincia a vedere per strada". Un marchio fortemente identificativo che sta trovando successo in Cina, nei paesi asiatici e in America, anche se il mercato dell’Europa resta il principale.

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