
Venezia, 2 settembre 2023 – Saverio Costanzo torna, in concorso, alla Mostra del cinema con Finalmente l’alba, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 14 dicembre, distribuito da 01. Finalmente l’alba racconta una lunga notte, la notte di una festa fra ricchi, in una villa sul litorale romano. Siamo negli anni ’50, e una ragazza semplice, Mimosa, ci si trova infilata in mezzo, con un bel vestito rosso usato per una comparsata in un film, e un enorme carico di ingenuità. Viene subito in mente il caso di Wilma Montesi, la ragazza di vent’anni che fu trovata morta, sulla spiaggia di Torvaianica, mezza nuda, dopo aver passato probabilmente le ultime ore in una festa, alla quale era presente gran parte del jet set romano legato al mondo del cinema. Nel film di Saverio Costanzo, tutto si svolge in modo diverso. E di Wilma Montesi si parla, nel corso del film, per poi vedere una croce che la ricorda, conficcata nella sabbia.
A interpretare Mimosa, ragazza ingenua, semplice, a Cinecittà per fare da comparsa, poi finita in quella festa nella quale si sente costantemente fuori posto e costantemente insidiata, è Rebecca Antonaci. Lily James interpreta una stella di Hollywood, e Willem Dafoe è un gallerista americano amico della star: curioso vederlo, nello stesso giorno, in due film diversi – è il “doctor God“ di Povere creature, l’altro film in concorso.
"Mi trovo molto a mio agio nel raccontare personaggi femminili. È un’esperienza più elettrizzante", dice Saverio Costanzo. Che ammette: "La volontà iniziale era quella di raccontare l’omicidio di Wilma Montesi, avvenuto nel 1953. Un omicidio che fu uno spartiacque dell’opinione pubblica: l’Italia perse l’innocenza, perché le persone coinvolte erano personaggi famosi della politica e dello spettacolo, così che si è parlato molto di loro e si è dimenticata la vittima".
"Credo che nel tempo la società italiana abbia sviluppato sempre di più questa poca empatia verso le vittime", dice Costanzo. "Poi mi sono detto: più che raccontare la storia di Wilma Montesi, è più interessante raccontare un personaggio che segue le orme di questo sentiero, ma con un epilogo diverso. L’epilogo di Mimosa riconsegna la dignità della memoria a Wilma Montesi". Ancora Costanzo: "Credo che anche oggi l’Italia non sia un paese semplice per una donna. E vedere le immagini di Wilma Montesi, riversa sulla spiaggia, con le calze tirate giù, mi faceva sentire voglia di dare forma alla memoria".
Saverio Costanzo – che ha dedicato il film al padre, Maurizio – era stato in concorso a Venezia nel 2014 con Hungry Hearts, che aveva fatto vincere ad Adam Driver e ad Alba Rohrwacher la Coppa Volpi per la migliore interpretazione. Questa volta, fa esordire sullo schermo Rebecca Antonaci. "Mi ha colpito per i suoi silenzi. L’ho conosciuta facendo uno spot pubblicitario: riusciva a fare il vuoto, nella confusione del set. Mi piaceva il modo in cui riusciva a isolarsi da tutto".