L’inchiesta sul Covid vale l’Estense

La giuria ha deciso di premiare la giornalista Francesca Nava per “Il focolaio“

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di Stefano Lolli

Premio Estense sempre più all’insegna del ’woman power’: è Francesca Nava a imporsi nella 57ª edizione del riconoscimento promosso da Confindustria Emilia, con il suo Il focolaio (edito da Laterza), incentrato sull’esplosione della pandemia nel Bergamasco a inizio 2020. Un libro inchiesta, focalizzato sul lavoro della magistratura per accertare eventuali responsabilità nell’innesco della crisi sanitaria, ma definito dalla giuria popolare ferrarese "avvincente e necessario" per spiegare anche la successiva evoluzione dell’emergenza Covid, sino ai tempi attuali dei vaccini e delle controversie sul Green pass.

Libro inchiesta come quelli che, negli ultimi sei anni, hanno visto trionfare ben quattro volte giornaliste donne. Ieri la Nava ha prevalso, al terzo scrutinio, su Alessandro Sallusti con il suo libro intervista a Luca Palamara Il Sistema, su Walter Veltroni con Labirinto Italiano e sul duo Alberto e Giancarlo Mazzuca e il loro Gianni Agnelli. In fase di voto non c’è stata lotta, sin dall’inizio, a favore della Nava; nel dibattito però non sono mancati, dalla giuria tecnica, apprezzamenti specie per Sallusti. Di cui Michele Brambilla, direttore diQN e Resto del Carlino, ha evidenziato soprattutto "il coraggio di rompere un tabù, ovvero il terrore dei giornalisti di parlare della magistratura, evidenziandone le contraddizioni".

Ma il bestseller della quartina non ha incontrato il favore dei 40 giurati popolari, che in qualche modo hanno ritenuto troppo militante l’intervista a Palamara; premiando così l’inchiesta della Nava, che ora si accinge a pubblicare un altro libro denso di documenti, "incentrato soprattutto su una riunione tra il ministero della Salute e le Regioni, nella quale a gennaio venne deciso proprio tutto".

Voto contro pronostico ed esito persino controcorrente, visto che ne Il focolaio la Nava non risparmia critiche a Confindustria (quella lombarda) che a Ferrara ieri l’ha incoronata senza riserve. A caldo, inevitabile chiedere alla Nava un giudizio sulla situazione attuale, segnata anche dalle proteste: "I No Vax sono residuali, forse l’1 o il 2% della popolazione. Ma i problemi di comunicazione tra la politica e il mondo scientifico hanno creato o in qualche modo alimentato un’area, quella dei ’Ni Vax’ o ’Boh Vax’ – dice la giornalista, oggi inviata di Presa Diretta –, mandati in confusione da azioni schizofreniche di parte della politica e delle istituzioni".

Passerella anche per Andrea Purgatori, cui è stata consegnata la Colubrina d’argento simbolo del premio Gianni Granzotto, uno stile nell’informazione. Il conduttore di Atlantide si iscrive così nel gotha di questo riconoscimento, assegnato dal 1985 a oggi a nomi come Indro Montanelli, Enzo Biagi, Piero Angela, Vittorio Feltri, Bruno Vespa.

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