Sabato 24 Maggio 2025
MAURIZIO CUCCHI
Libri

W. G. Sebald. L’intelligenza poetica di un grande narratore

Esce la raccolta organica dei versi dello scrittore tedesco

La raccolta organica dei versi di W.G. Sebald, "Sulla terra e sull'acqua"

La raccolta organica dei versi di W.G. Sebald, "Sulla terra e sull'acqua"

Noto anche in Italia soprattutto come narratore e saggista, autore di varie opere importanti come per esempio Vertigini, Gli anelli di Saturno, Austerlitz, W.G. Sebald scrisse poesie e le pubblicò fin dalla giovinezza, ma una raccolta organica dei suoi versi mancava ed è stata realizzata nel 2008, dopo la sua morte, che era avvenuta nel dicembre del 2001 per un incidente d’auto. Sebald era nato in Baviera nel 1944, e lì era vissuto fino al trasferimento in Inghilterra, avvenuto nel 1970, quando iniziò l’attività di insegnante universitario. Sulla terra e sull’acqua è un volume di poesie scritte tra il 1964 e il 2001 e curato da Sven Meyer – che ce ne spiega la genesi e la struttura nella postfazione – e si divide in tre parti.

Nella prima, Latinetto, compaiono testi scritti da un Sebald ancora studente, seguiti da un gruppo di versi del tempo, sempre giovanile, del suo approdo in Inghilterra come docente. Nella seconda, che dà titolo all’intera raccolta, Sulla terra e sull’acqua, siamo a versi degli anni Ottanta, magari con riprese e rielaborazioni di poesie scritte in precedenza, mentre nel terzo capitolo, Due anni or sono, si arriva all’ultimo decennio della vita di Sebald. Varia è la struttura dei componimenti, che vanno da una brevità concisa, a volte estrema, ad articolazioni in più ampie strutture, che si avvicinano, dunque, alla sua prosa narrativa (che cominciò peraltro a pubblicare dopo i 45 anni) e saggistica.

Nei rapporti di adesione o preferenza, in questi versi, con opere di autori importanti, Meyr cita von Hofmannsthal, Benn, Trakl, dicendoci anche di un breve scambio epistolare con Adorno e della conoscenza personale del nostro con Michael Hamburger, poeta e traduttore di Hölderlin.

Entrando direttamente nel corpo di questi versi, vediamo comunque innumerevoli riferimenti a grandi figure, come Pound: “nel giardino pensile di Ezra vicino a Merano”, in un testo che si rifà ai vagabondaggi di Sebald, che si muove poi “sulle tracce di Brueghel”. Viaggi, luoghi, situazioni concrete popolano, dando colore e vitalità, queste poesie, ed eccoci allora alla “stanza di Beethoven” a Vienna. E ci sono anche passaggi in inglese, come in Day Riturn, dove troviamo “il cacciatore Gracco” del racconto di Kafka, inoltre località e dettagli che riappaiono nel romanzo Austerlitz, mentre in New Jersey Journey, Sebald medita “sulle ramificazioni della nostra sventura”, poiché frequente è il collegamento del suo pensiero a fatti storici, oltre che personali, attraverso i quali perviene a sintesi espressivamente persuasive.

In Il 9 giugno 1904 dedica una sequenza di dodici strofe agli ultimi giorni di Čechov, mentre nell’ampia e notevole Elegia di Marienbad, titolo ripreso da Goethe, ci porta a contatto con il grande autore di quel componimento, con varie citazioni dallo stesso. Arrivando poi anche Chopin in Nell’estate del 1836. Insomma, in questa sorprendente raccolta ci troviamo di fronte a un’intelligenza poetica di straordinaria apertura, molteplice nelle sue direzioni e suggestioni, tale da ricondurci con ulteriore interesse alla più nota prosa dell’autore.