Venezia, 6 settembre 2024 – Proprio nell'anno che celebra i 700 anni dalla morte di Marco Polo, è stato ritrovato un manoscritto del “Devisement dou monde” (“Milione”) presente nei cataloghi, ma ignoto agli studi su Marco Polo – è assente da tutti i censimenti del “Milione” – che risulta essere l'ultimo dei codici oggi noti in ordine di tempo del testo del grande viaggiatore veneziano. Sono 145, raggruppati in diverse famiglie.
Il ritrovamento, che si inserisce nel più ampio lavoro sul “Milione” coordinato da Eugenio Burgio, Marina Buzzoni e Samuela Simion dell'Università Cà Foscari Venezia e Antonio Montefusco dell'Università di Nancy, riveste notevole interesse perché aggiunge nuove importanti informazioni riguardo alla trasmissione del testo e alle sue varie versioni. La storia della diffusione del “Milione” è in effetti una delle più intricate e appassionanti della letteratura medievale: il successo dell'opera determinò una fioritura di traduzioni, riscritture, adattamenti, riflesso dei numerosi ambienti in cui il testo fu letto. Il manoscritto è un testimone quasi ignoto di una traduzione realizzata mentre Marco era ancora vivo, ed è da questa traduzione che derivano le versioni con cui il “Milione” venne conosciuto e letto.
Il manoscritto è conservato nella Biblioteca Diocesana Ludovico Jacobilli di Foligno, con segnatura Jacobilli A.II.9, e trasmette la traduzione che gli studiosi chiamano “VA”, realizzata entro il primo quarto del Trecento nell'Italia nord-orientale. L'importanza di questa traduzione risiede soprattutto nell'ampiezza della sua diffusione: il testo di “VA” venne infatti sottoposto a numerose traduzioni, sia in latino che in volgare, tanto che gran parte dei manoscritti superstiti è, direttamente o indirettamente, una sua emanazione. È quindi la versione in cui il libro di Marco Polo venne più letto e conosciuto in Europa. Solo nei prossimi mesi si potrà aggiungere qualche informazione sulla posizione del manoscritto all'interno della tradizione manoscritta del “Milione”, in attesa di uno studio più ampio che sarà pubblicato su una delle riviste principali del settore.
Tra le attività dell'anno dedicato a Marco Polo anche la pubblicazione della prima edizione digitale dell'opera di Marco Polo, resa disponibile agli studiosi di tutto il mondo e pubblicata da Edizioni Cà Foscari in open access e open source.