
Annunciati i 12 libri candidati al Premio Strega 2025
Roma, 15 aprile 2025 – È stata una faticaccia, per il comitato direttivo, scegliere i dodici candidati al Premio Strega 2025 tra gli 81 titoli proposti dagli Amici della domenica. Le discussioni della vigilia sono proseguite fino a tarda sera, ma poi il rito si è compiuto: l’annuncio della fatidica dozzina è andato in scena oggi tra le colonne del tempio di Vibia Sabina e Adriano, nel cuore di Roma, con la regia di Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci.
Scorrendo l’elenco saltano all’occhio i nomi più gettonati degli ultimi mesi. C’è Andrea Bajani con ‘L’anniversario’ (Feltrinelli), che ha lanciato a fine gennaio la volata verso il Ninfeo di Villa Giulia, dove il 3 luglio si consumerà il gran finale. E c’è Nadia Terranova, subito indicata come la principale antagonista (Quello che so di te, Guanda). Siccome i pronostici affrettati hanno alte probabilità di essere smentiti, ecco che incombe il terzo incomodo Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo, Mondadori). Ma anche Elisabetta Rasy è pronta a farsi valere con ‘Perduto è questo mare’ (Rizzoli).
Messa così, pare che i giochi per la cinquina dei finalisti (proclamazione il 4 giugno a Benevento) siano quasi fatti. In realtà l’edizione 79 dello Strega si annuncia combattuta. C’è vitalità, specie tra gli editori medio-piccoli, cui il regolamento assegna di diritto un posto in cinquina. Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, è soddisfatto: “Da qui si capisce bene perché l’editoria libraria, nonostante i problemi, è la più grande industria culturale del paese”.
Ecco gli altri nomi in dozzina: Valerio Aiolli, ‘Portofino blues’ (Voland), Saba Anglana, ‘La signora Meraviglia’ (Sellerio), Elvio Carrieri, ‘Poveri a noi’ (Ventanas), Deborah Gambetta, ‘Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel’ (Ponte alle Grazie), Wanda Marasco, ‘Di spalle a questo mondo’ (Neri Pozza), Renato Martinoni, ‘Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia’ (Manni), Michele Ruol, ‘Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia’ (TerraRossa), Giorgio van Straten, ‘La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri’ (Laterza). Non ci sono Adelphi e nemmeno Einaudi, che però è presente nelle cinquine di altri due premi presentati ieri, Strega Saggistica e Strega Europeo.
Qualche dato fra statistiche e dietrologie: nel 2024 ha vinto Donatella Di Pietrantonio (L’età fragile, Einaudi), l’ultimo autore Mondadori a brindare con il bottiglione Strega è stato Alessandro Piperno nel 2012, il successo più recente di Guanda risale al 2018 (Helena Janeczek). Quest’anno Feltrinelli festeggia il settantesimo e non centra lo Strega dal 2005 (vinse Maurizio Maggiani).
Ora partono il tour degli autori e il gran ballo di incontri e telefonate che caratterizza il più ambito premio letterario italiano, promosso da Fondazione Bellonci e Strega Alberti Benevento, con il contributo di Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con BPER Banca. La strategia di Segrate, si dice, sarà decisiva per la corsa di Nori e Rasy (oltre che, indirettamente, per le chances di Bajani). Altri sottolineano il ruolo degli Istituti italiani di cultura all’estero (245 votanti). Così, però, si parla solo di editori.
Meglio rimettere al centro i libri, con la presidente del comitato direttivo Melania Mazzucco: “Gli scrittori sono 51 e le scrittrici 30, il più giovane ha 21 anni. Ogni gamma della prosa è rappresentata fatta eccezione per il fantasy, l’autofiction predomina sui romanzi veri. L’autore è spesso figlio o nipote, in famiglie soffocanti. A fronte dell’io ipertrofico poche storie del passato, ma cresce la narrativa partigiana”. Il leitmotiv è la follia: “Nel 2025 la salute mentale è un’emergenza non solo sociale, ma anche letteraria”.
Il Premio Strega Saggistica è la novità del 2025. In cinquina Alessandro Aresu, ‘Geopolitica dell’intelligenza artificiale’ (Feltrinelli), Anna Foa, ‘Il suicidio di Israele’ (Laterza), Vittorio Lingiardi, ‘Corpo, umano’ (Einaudi), Simone Pieranni, ‘2100. Come sarà l’Asia, come saremo noi’ (Mondadori) e Luigi Zoja, ‘Narrare l’Italia. Dal vertice del mondo al Novecento’ (Bollati Boringhieri).
Curiosità: ci sono due psicoanalisti junghiani, Lingiardi e Zoja, sottolinea Paolo Giordano. Intanto il comitato promotore assegna il Premio Strega Saggistica Internazionale alla statunitense naturalizzata polacca Anne Applebaum, autrice di ‘Autocrazie’ (Mondadori). Sarà il 20 giugno al Taobuk festival di Taormina, nella serata finale del premio.
Tanto per non farsi mancare nulla, ha debuttato anche la cinquina del Premio Strega Europeo, dodicesima edizione. In corsa autori tradotti che hanno già vinto nei loro Paesi. Pare in pole position l’irlandese Paul Murray (Il giorno dell’ape, Einaudi). Premiazione il 18 maggio a Torino.