Sabato 15 Febbraio 2025
MATTEO MASSI
Libri

Il Pinguino in esilio nelle Langhe. E si scontra con la grande finanza

Gualtiero Bova, detto il Pinguino, indaga su un omicidio nelle Langhe con il suo bassotto Gilda Gildina. Un caso che svela segreti e intrighi

L'autore Orso Tosco

Bologna, 2 giugno 2024 – C’è la pipa e anche un bassotto, Gilda Gildina. Gualtiero Bova non si separa mai da loro nel romanzo di Orso ToscoL’ultimo pinguino delle Langhe” (Rizzoli, 2024). Viene in mente Maigret, che fuma e poi riflette sul da farsi. Ma Bova per tutti è “il Pinguino”. Non ha il fisico dell’omonimo attore, ma fascino sì. Quel fascino che odora di vita vissuta (in parte non rivelata in cui la rimozione talvolta è impossibile) e i profumi di una terra, le Langhe, in cui è stato trasferito. Promoveatur ut amoveatur, pragmatica e poco aurea regola che ancora vige nei secoli.

Così lasciato alle spalle il sapore del sale e del mare si ritrova in quella terra che attrae ma che mantiene comunque un sintomatico mistero tra le sue colline, alle prese con un omicidio. Il corpo di una ragazza con scritto sulla schiena Blom, ritrovato da Blom medesimo mentre fa jogging. Blom è uomo potente, che fa girare l’economia senza far passare soldi di mano in mano, ma solo via terminali.

Un esteta della finanziarizzazione del mondo in cui si muove e che si porta dietro inevitabilmente nemici, gelosie e invidie. E che tra l’altro ha scelto le Langhe come buen retiro e luogo del matrimonio con l’avvenente fidanzata dedita a una quotidiana attività da influencer (o presunta tale). Il metodo investigativo del Pinguino, imperniato sulla deduzione, è rigoroso per quanto sembri irregolare il personaggio che non gira mai con la pistola (“perché non si sa mai che cosa potrebbe succedere”) e che al massimo si porta dietro un tirapugni.

Il Pinguino con le sue imperfezioni, con le sue devozioni (anche per la Barbera e per le portate al ristorante, cui dà un ordine di assaggio e degustazione tutto suo) è un personaggio cui non ci si può non affezionare.