
Carla Madeira, 60 anni. In Brasile il suo L’amore è un fiume ha superato il mezzo milione di copie
Come ci si libera dalle colpe dei genitori? È la “grande pregunta” che Carla Madeira si pone nel suo ultimo romanzo. Nata a Belo Horizonte, classe 1964, è diventata la scrittrice di fiction più letta in Brasile con L’amore è un fiume (oltre mezzo milione di copie vendute). Il suo nuovo libro, Preludio (pubblicato in Italia da Fazi editore, con la traduzione di Giacomo Falconi), indaga le relazioni umane in modo profondo e impietoso, ed è già un bestseller che presto diventerà una serie tv per Hbo Max. Madeira l’ha presentato al Salone del Libro di Torino. La manifestazione ha chiuso ieri la sua 37ª edizione al Lingotto Fiere con 231.000 visitatori nelle cinque giornate.
Preludio è un romanzo in cui feroci drammi familiari si incastrano tra loro come tessere, formando un puzzle intricato, dove la violenza viene raccontata come un percorso circolare, difficile da interrompere. È la storia di due gemelli nati da una madre bigotta e da un padre infelice con il vizio dell’alcol, che per vendicarsi della moglie dedita solo a una religiosità ossessiva e alla cura della prole, registra i figli all’anagrafe con nomi che sanno di provocazione e di condanna: Cain e Abel. Abel, introverso, lascia la scuola e sposa una donna che non ama, che scaricherà a sua volta tutta la frustrazione sul figlio di 5 anni, fino a compiere il gesto estremo di abbandonarlo in mezzo alla strada. Con il suo nuovo libro, Madeira s’interroga sull’origine dei traumi personali e, con una scrittura schietta e travolgente, cerca di dare risposta a un quesito specifico: è possibile disinnescare quel meccanismo tossico che trasmetta ai figli le colpe dei genitori di generazione in generazione?
Da dove nasce l’idea di questo romanzo?
"Inizialmente volevo scrivere di due gemelli e mi sono venuti in mente Caino e Abele (anche se nella Bibbia non sono gemelli ma fratelli). La storia biblica che li vede protagonisti è la prima che ci parla di rifiuto. Poi ho pensato a una madre che abbandona suo figlio. Mi sono chiesta che cosa possa spingere a un tale gesto. Forse il fatto di essere stata a sua volta rifiutata. Così ho unito le due storie. Ogni rifiuto genera rabbia. La violenza non inizia mai nel momento in cui viene inferta; ha origini più lontane. Preludio, come dice il titolo, vuole raccontare ciò che accade prima di ogni gesto estremo".
La maggior parte dei suoi personaggi ha gravi responsabilità. Che rapporto instaura con loro?
"Cerco di non giudicarli. Mi interessa piuttosto capire, attraverso loro, cosa succede, quali possano essere le cause che conducano ad atti così orribili".
I conflitti familiari sono da sempre oggetto di narrazione: da Caino e Abele fino alle opere contemporanee. Che ruolo svolge la letteratura rispetto a tali conflitti?
"La famiglia ci offre il primo sguardo sul mondo ed è il luogo dove inizia a strutturarsi la nostra idea di bene e di male. La storia dei miei personaggi potrebbe aiutare qualcuno a illuminare la tragedia personale che sta attraversando. È questo che fa la letteratura: ci avvicina a una maggiore comprensione della condizione umana. Quando capiamo, anche attraverso i libri, che siamo esseri fragili, imperfetti, con desideri, paure, passioni, e che siamo capaci di tutto, allora c’è la speranza di provare a diventare persone migliori"
Nei tre libri pubblicati finora – di cui due tradotti in Italia – affronta sempre temi legati alle relazioni. Nel prossimo?
"Sto scrivendo di una madre che denuncia suo figlio. Userò un linguaggio nuovo, una narrazione a più voci, una vera e propria polifonia".
Cosa prova quando finisce di scrivere un romanzo?
"Saudade".
Nel 2026 il Salone si terrà dal 14 al 18 maggio: la direttrice Annalena Benini ha annunciato che il Paese ospite sarà la Grecia.