Rientro in città: 5 libri sul viaggio per non sentire nostalgia delle vacanze

Il rientro dalle vacanze è sempre traumatico, le ferie sembrano sempre troppo brevi e la nostalgia dei viaggi arriva puntualissima già nei primi giorni di ritorno alla routine. Qual è il modo migliore per continuare a viaggiare, seppure solo con la fantasia, se non leggere? Magari scegliendo un volume dedicato proprio alla scoperta di un luogo lontano. Eccone cinque, un mix di classici di viaggio e nuove uscite, che si prestano perfettamente allo scopo.

1. In Patagonia – Bruce Chatwin (Adelphi)

Nell’immaginario di Chatwin la Patagonia è stato per tanto tempo sinonimo dell’estremo e lontano. Un luogo, in cui rifugiarsi per vivere la solitudine, allontanarsi da tutto e tutti e scoprire la meraviglia della natura. In questo libricino di culto l’autore inglese riuscirà in effetti ad ammirare le bellezze naturali e ad assaporare la sua solitudine, ma si imbatterà anche in tante personalità molto distanti dalla sua, che gli permetteranno di percorrere un viaggio nel viaggio. Stavolta alla scoperta di emozioni e sensazioni. Un viaggio fisico che si accompagna a un viaggio interiore. Una lettura profonda.

2. Notturno indiano – Antonio Tabucchi (Sellerio)

In questo romanzo – uscito nel 1984 e ripubblicato nel 2009 in occasione dei quarant’anni dalla fondazione di Sellerio – il narratore parte per l’India alla ricerca del suo amico Xavier. Arrivato a destinazione scoprirà un volto segreto e misterioso del luogo che sta visitando e sarà accompagnato da figure al limite dell’assurdo che incontrerà sulla sua strada: dalla prostituta Vimala Sar, al postino Tommy, fino al fantasma del vicerè delle Indie. Un mix di realtà e fantasia, un viaggio alla scoperta del volto nascosto e notturno dell’India.

3. Ebano – Ryszard Kapuscinski (Feltrinelli)

Un insolito viaggio all’interno del continente africano vissuto attraverso lo sguardo lucido e appassionato di un reporter come Kapuscinski. In questo racconto non trovano spazio mete turistiche e località di vacanza, perché lo scrittore va alla scoperta del cuore pulsante del continente e dei suoi popoli indigeni. Nel corso delle pagine vive sulla sua pelle i disagi di una terra complessa: dal contagio della malaria, alla vita sotto la dittatura, fino al combattimento con un guerriero. Non per questo, però, perde il mordente di fine narratore. Un racconto crudo e affascinante per chi ama l’avventura.

4. Tokyo tutto l’anno – Laura Imai Messina (Einaudi)

Laura Imai Messina si è trasferita a Tokyo da giovanissima, per ragioni di studio, e solo dopo qualche anno ha deciso di mettere davvero radici nella capitale giapponese. Vive da oltre quindici anni in quella che definisce “la città in uno stato di infanzia perenne” e in questo libro ne descrive ogni aspetto. Il suo racconto non descrive solo una delle più grandi metropoli del Paese, ma traccia il ritratto di una città piena di storia e tradizioni, che merita di essere scoperta e ammirata. Una lettera d’amore in prosa indirizzata alla città che l’autrice ha scelto come casa.

5. Senza mai arrivare in cima – Paolo Cognetti (Einaudi)

Un volume autobiografico in cui Paolo Cognetti affronta il suo viaggio alla scoperta dell’Himalaya, compiuto prima di spegnere quaranta candeline. La risalita sul monte, senza mai raggiungere la cima, diventa in queste pagine il pretesto per girare attorno al senso del proprio avanzare nella vita, senza necessariamente conoscere il punto di arrivo. Nei capitoli trovano spazio anche le descrizioni della natura e dei volti in cui l’autore si imbatte, ma la scalata diventa soprattutto sinonimo del viaggio dell’esistenza che ciascuno di noi è tenuto a compiere. Una lettura emozionante e densa, ideale per chi non ha paura di porsi tante domande.