Mercoledì 24 Aprile 2024

Leonardo da Vinci e i capelli ritrovati. Schmidt: "Non ci crede nessuno"

Mostrata per la prima volta a Vinci quella che secondo alcuni sarebbe "una ciocca" del genio. Ma il direttore degli Uffizi spiega perché potrebbero non appartenere all'artista

I "capelli" di Leonardo da Vinci (Dire)

I "capelli" di Leonardo da Vinci (Dire)

Firenze, 2 maggio 2019 - Una ciocca di capelli, che potrebbe essere appartenuta a Leonardo da Vinci, è stata mostrata a Vinci dallo studioso Alessandro Vezzosi, in concomitanza con l'apertura di due musei nella cittadina e con l'anniversario dei 500 anni dalla morte dell'artista. Secondo il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, tuttavia,  "questa sulla ciocca è veramente una cosa sciocca". E ancora: "Nessuno specialista ci crede". 

LA SPIEGAZIONE DI VEZZOSI - La ciocca, mai vista in pubblico finora, ha spiegato Vezzosi, fu acquistata nel 1925 dal collezionista americano Harold K. Shigley. I capelli, una ventina di fili probabilmente biondi, furono ritrovati ad Amboise.

"Nel 1863 - ha spiegato Vezzosi - lo scrittore e ispettore dei musei Arsene Houssaye ebbe l'incarico di scoprire la tomba di Leonardo da Vinci e, una volta acquisito il feretro, trattenne per sé due reliquie: un anello e questa ciocca di capelli". Nel 2016 un altro collezionista americano, che nel 1985 era venuto in possesso dei capelli, contattò il Museo Ideale di Vinci e adesso sono esposti nella mostra 'Leonardo Vive'. L'obiettivo, è stato spiegato in una conferenza stampa, sarà quello di confrontare il Dna dei capelli con quello di discendenti di Leonardo da Vinci". 

SCHMIDT: "NON CI CREDE NESSUNO" - Schmidt non è per nulla convinto dell'autenticità del reperto. "Tra l'altro è estremamente improbabile che una ciocca di Leonardo potesse essere ritrovata in una collezione privata americana", spiega il direttore degli Uffiizi. Questo perché "la tradizione di collezionare ciocche di personaggi famosi, oppure dei propri cari, risale al Romanticismo. Sarebbe stato fuori epoca per il Rinascimento", aggiunge. Inoltre, "solo per i santi martiri e nemmeno per i beati si tenevano parti del corpo, ma sicuramente non per grandi scienziati e grandi artisti". Ad esempio, "di Beethoven abbiamo ciocche che potrebbero essere di centinaia di migliaia di musicisti, di persone coi capelli grigi, proprio perché c'era questa 'cioccomania' nell''800", dice ancora Schmidt che conclude: "Non lasciamoci troppo prendere dall'entusiasmo per Leonardo: questa cosa non vale nemmeno la pensa di essere analizzata nel dettaglio".   

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