Giovedì 25 Aprile 2024

Le donne di Parigi Il sensuale potere della bellezza

di Eva Desiderio

A Parigi ancora ne parlano tutti. ’Favoloso Dior’, ’Strepitoso Saint Laurent’, dopo le due sfilate kolossal di creatività e scenografia di martedì scorso che hanno aperto alla grande la settimana del pret-à-porter di Parigi per l’estate 2023. Ed è subito confronto tra i due colossi del lusso internazionale. Il Gruppo LVMH e il Gruppo Kering, con due marchi d’eccellenza (e giustamente in concorrenza). Due visioni distinte: quella di Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, e Anthony Vaccarello alla guida di Saint Laurent. Una grotta barocca, opera in legno e cartone di Eva Jospin, domina la scena al Giardino delle Tuileries da Dior.

"Ho ripensato a Caterina de’ Medici regina di Francia e alla sua corte domandandomi cosa sia oggi una donna di potere", spiega Chiuri più brava che mai con una collezione grandiosa di linee e di materiali. Si sogna da Dior col nero che è il colore regale, con il pizzo d’oro per modelli da cortigiana moderna che nascondono braghette di seta, scarpe con alte platform, con la mappa di Parigi anni Cinquanta stampata su un trench perfetto, le borse di rafia lavorate a mano.

Passerella imponente con ricostruita fontana del Trocadero per Saint Laurent con Anthony Vaccarello impegnato a ridisegnare le icone del marchio di Yves secondo quel genio stilistico che oggi ha fatto fare un balzo nelle vendite all’azienda guidata da Francesca Bellettini. Cappotti di pelle e di cashemere lunghi fino a terra, le spalle imponenti con le mostrine esagerate ad accrescere l’aria languida del defilè. Sotto dei sottilissimi e trasparenti abiti di maglina sottilissima, sinuosi e sexy. La nuova donna di Vaccarello è misteriosissima e piace a Carla Bruni, Shalom, Kate Moss e Eva Herzigova supertop che applaudono in prima fila.

Da Courreges Nicolas Di Felice fa sfilare le modelle a piedi nudi sulla sabbia, con abiti che si portano a tracolla quasi che le donne che li indosseranno la prossima estate non abbiano a casa l’armadio. Tutto si appende, anche la camicia bianca over e il biker di pelle nera, come fa Bella Hadid. Per Bruno Frisoni, re delle calzature couture ecco la Car Crash, mule tutta accartocciata di tessuto ecologico dai colori delle carrozzerie delle auto di lusso, ai sandali colorati in Pvc, agli stivaletti di jeans vintage rubato. Da Undercover si sfila nella Cattedrale Anglicana di Parigi con finale di abiti come palle di tulle. Dries Van Noten oscilla tra purismo di giacconi neri densi e abbondanti al trionfo di abiti a fiori. Jonny Johnsson, direttore creativo di Acne Studios, rilegge con ironia la sacralità del matrimonio e mette in scena una cerimonia tra spose e sposi, lei punk e trasparente, ricoperta di pizzi e di fiori di seta come una seconda pelle, lui con l’abito buono della festa ma a quadretti vichy.

Gherardo Felloni nella Maison Vivier mostra la maestria degli artigiani del Gruppo Tod’s intenti a dare forma alle famose fibbie della ’Belle de Jour’ rieditata nei colori delle caramelle dei bambini o a incastonare sulle borse Viv’Choc cristalli e pietre colorate con ricami e fiori all’uncinetto. Per Rick Owens le donne sono figure ieratiche che fanno riflettere sul femminino, astratto e potente. Bellissima la sfilata di Loewe disegnata da J.W. Anderson: un inno alla delicatezza delle sue donne che nascondono il busto solo dietro un gigantesco fiore di anthilium come fosse un romantico scudo.

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