Venerdì 23 Maggio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Lavorare in vacanza, cosa vuol dire essere un holiday worker

Il fenomeno ha preso quota durante la pandemia ed è sempre più diffuso tra lavoratori autonomi e dirigenti

Holiday worker

Negli ultimi anni, l’idea di turismo tradizionale ha subito una trasformazione significativa grazie all’emergere dell’holiday working, una formula che unisce vacanza e lavoro. Questa tendenza, in rapida crescita, è stata fortemente incentivata dalla pandemia, che ha costretto molti a sperimentare per la prima volta le dinamiche e le necessità – ma anche i pregi – del lavoro da remoto.

Che cos’è la workation

Fare workation o holiday working significa svolgere le proprie mansioni da un luogo di villeggiatura, unendo il dovere al piacere. Prima della pandemia, lo facevano per lo più liberi professionisti e poche altre tipologie di lavoratori; l’accelerazione dell’adozione del lavoro a distanza lo ha reso accessibile a un pubblico più ampio diventando una possibile nuova tendenza nel settore del turismo.

Holiday workers

In base al report Istat ‘Viaggi e vacanze in Italia e all’estero’ del 2023, il 9,7% dei vacanzieri occupati hanno lavorato dal luogo di vacanza in una qualsiasi modalità di lavoro da remoto. Gli holiday workers sono soprattutto uomini (10,4%) rispetto alle donne (8,8%) e se ne contano di più tra i residenti nelle regioni del Nord-ovest (12,1%, rispetto al Sud e alle Isole (il 5,5%). Per il 16,5% si tratta di lavoratori autonomi (in particolare imprenditori), più del doppio dei dipendenti (7,7%, soprattutto dirigenti).

Rientrano in coloro che fanno workation anche i cosiddetti operatori della conoscenza, appartenenti a settori come assicurazioni, finanza, marketing, e servizi di informazione e comunicazione. Anche se le piccole difficoltà non mancano, fare smart working quando si è in vacanza consente talvolta di essere pure più produttivi e di passare del tempo con familiari e amici, quando si è liberi dagli obblighi professionali, in una località turistica che può offrire varie attrazioni, dal paesaggio all’intrattenimento.

Opportunità anche per il turismo

Dopo la crisi che ha colpito l’industria turistica, in particolare nel biennio della pandemia, gli operatori del settore hanno dovuto adattarsi per sopravvivere. Chi è riuscito a resistere sta ora sfruttando i trend attuali per trasformare le difficoltà in opportunità concrete.

Di fatto, a fronte di un’offerta ben strutturata, con servizi e trasporti efficienti, l’holiday working potrebbe cambiare le sorti di numerose destinazioni se riuscissero ad attrarre regolarmente lavoratori da remoto italiani e stranieri. Qualche esempio? Molte località balneari potrebbero attirare lavoratori dai paesi freddi anche in bassa stagione, grazie al clima più mite. La ricchezza culturale e ambientale delle destinazioni italiane, inoltre, potrebbe attrarre numerosi smart worker stranieri, provenienti dagli Stati Uniti o da altri Paesi americani, da Nord a Sud, o ancora dall’Asia.

Consigli

Per un’esperienza di holiday working ottimale in Italia, è importante scegliere alloggi con una connessione internet stabile, sfruttare spazi di coworking e pianificare attività per il tempo libero. Sono davvero numerose le località italiane che, combinando bellezza naturale, patrimonio storico e artistico, buona qualità della vita e infrastrutture moderne, rappresentano il luogo ideale per alternare ore di lavoro e momenti di svago e relax.  

Possibili mete

Nella parte settentrionale della Penisola si può trovare più di un posto adatto agli holiday workers scegliendo tra Lago Maggiore, Lago di Como, Lago di Garda, Valle d’Aosta, Valtellina, Dolomiti, o Cinque Terre. Anche le regioni dell’Italia Centrale (Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise) offrono un’ampia varietà di paesaggi, dalla campagna alle colline fino al mare. Nel Lazio anche nei dintorni di Roma e in altre province ci sono diverse mete interessanti e comunque ben servite anche per chi ha esigenze lavorative.

Anche per il Sud e le isole c’è l’imbarazzo della scelta: Costiera Amalfitana in Campania, Salento, Ostuni e Alberobello, tra masserie e trulli, in Puglia, Palermo e Taormina in Sicilia, Cagliari e la Costa Smeralda, solo per citare alcune delle location più ambite anche per la workation.