
La regione più giovane d’Italia (dal 1947), il Friuli Venezia Giulia. Terra di frontiera al nord-est, 4 lingue ufficiali. “Dinamica...
La regione più giovane d’Italia (dal 1947), il Friuli Venezia Giulia. Terra di frontiera al nord-est, 4 lingue ufficiali. “Dinamica e deliziosamente relazionale”, la presenta Massimiliano Finazzer Flory, direttore artistico dell’articolato progetto ’Un viaggio da fare 2025’, anno che segna la prima Capitale europea della cultura #borderless fra Nova Gorica e Gorizia.
Il cuore a Palazzo Morando di Milano, aperto gratuitamente al pubblico, invitato a scoprire i grandi Maestri dell’arte in quest’area crocevia anche di stili e ricerche d’avanguardia, fino al 15 giugno. Dal primo astrattista Luigi Spazzapan, che cent’anni fa si prese a Parigi una Medaglia d’argento per il bozzetto ’Pittura murale’ da cui è tratto il grande arazzo esposto, o Marcello Mascherini, che nel 1936 con ’Estate’ modella tutta l’energia della stagione in una magnifica bagnante nuda (vista sulla spiaggia di una delle più belle e strane coste d’Italia), fino a Giuseppe Zigaina, che nel 1973 ’Dal colle di Redipuglia’ guarda il cielo seduto su covoni di grano, o Lojze Spacal, conosciuto come artista dell’Istria e del Carso, importantissimo protagonista del dopoguerra nello spazio sloveno e italiano.
Una mostra dove il curatore Lorenzo Michelli sa concentrare la ricerca di una regione, la quarta più piccola d’Italia, ma che a detta di Ippolito Nievo è ’un piccolo compendio dell’universo’, anche per varietà di paesaggi geografici. Nel cartellone di eventi a corredo (ciascuno seguito da un assaggio di sapori Friuli Venezia Giulia), il regista Gabriele Salvatores sarà protagonista giovedì 29 maggio, ore 11, dell’incontro - conferenza stampa dedicato a ’Corti senza confine’, uno dei progetti del programma di produzioni per ’GO! 2025’: saranno presentati i cortometraggi vincitori, in grado di narrare con una storia inedita e originale il territorio goriziano e transfrontaliero attraverso i suoi valori, la sua storia, le sue peculiarità, legati all’essere ’terra di confine’ (e di convivenza amichevole voluta dalla geografia e sancita da una tradizione più vecchia degli errori politici che hanno potuto offuscarla), in un momento storico in cui proprio l’assenza di confini caratterizza l’essere stati nominati Capitale Europea della Cultura.
Anna Mangiarotti