Mercoledì 24 Aprile 2024

L’ALLEANZA FRA LAMBRUSCO E PIGNOLETTO

di Claudio Ferri

Una affezione particolare verso il pignoletto ma con il lambrusco nel Dna: è con questo spirito che la Cantina Valsamoggia di bazzano (Bologna), entrata a far parte della Cantina di Carpi e Sorbara (Modena), specializzata nelle bollicine rosse, preme l’acceleratore sul bianco frizzante, in virtù delle peculiarità di un territorio pedecollinare che conferisce un valore aggiunto a questo vino. È nel 2016 che l’ex Cantina Sociale di Bazzano, anno in cui entra a far parte della coop Carpi e Sorbara, prende il nome di Cantina di Valsamoggia, una realtà che associa 150 viticoltori che coltivano per il 75% pignoletto per una capacità produttiva di 20 mila quintali di uva.

La Cantina di Carpi e di Sorbara nasce nel 2012 a sua volta dalla fusione di due realtà storiche del panorama vinicolo modenese: la Cantina di Carpi, tra le prime cooperative sociali, e la Cantina di Sorbara. A tutt’oggi il Gruppo associa oltre 1000 produttori che coltivano oltre 2.000 ettari di vigneto ed ha una capacità produttiva di circa 450.000 ettolitri di vino l’anno. La presenza sul territorio è composta di 6 stabilimenti, tra i quali 5 di pigiatura e 1 di imbottigliamento: Carpi (Mo), Concordia (Mo), Poggio Rusco (Mn), Rio Saliceto (Re), Sorbara (Mo), Bazzano (BO). La produzione vinicola è incentrata da una parte sui lambruschi, in particolare le varietà Sorbara, Salamino, Maestri, Marani, Viadanese, e dall’altra sul Pignoletto. Una parte importante della produzione della Cantina è riservata tuttora alla vendita di vino sfuso, in particolare legato al cosiddetto ’vino rossissimo’ che si ottiene dalle uve Ancellotta. L’export è direttoa paesi come usa, messico, Giappone e Cina.

"Con la valorizzazione della cantina Valsamoggia – spiega il presidente Carlo Piccinini, vice anche della Carpi Sorbara – abbiamo creduto nelle potenzialità del territorio oltre che animati da spirito mutualisticonei confronti dei produttori di piccole dimensioni. Questi viticoltori, infatti, non avrebbero avuto la forza di competere da soli sul mercato o di conferire le uve ad altre realtà distanti dalla zona pedecollinare bolognese. Uno spirito cooperativistico suggellato anche dall’istituzione del Comune di Valsamoggia".

La Cantina ha iniziato un percorso di valorizzazione del marchio e dei vini prodotti "anche se la pandemia ha rallentato, ma non fermato, il nostro progetto", sottolinea il presidente. Valsamoggia ha investito quindi nel pignoletto creando uno spumante ‘charmat lungo’ prodotto in poche bottiglie. "La scelta di dedicare questo spumante, ottenuto con i vitigni Pignoletto, ad un simbolo artistico, culturale e naturalmente religioso come il Santuario della Madonna di San Luca, nasce dalla volontà di voler omaggiare con un vino di grande qualità, ma al tempo stesso alla portata di tutti, la città di Bologna. Da queste premesse si è instaurata anche la collaborazione con l’artista romano Enrico Dicò, uno dei grandi interpreti contemporanei della pop art, storicamente legata alla città di Bologna. Il ’Ricordo di San Luca’ – prosegue Piccinini – si impreziosisce così anche di due etichette a tiratura limitata che attingono a due icone pop come The Joker e Marylin Monroe".

Il risultato del progetto è la produzione di circa 10 mila bottiglie di Pignoletto Doc Spumante Brut ‘Ricordo di San Luca’, frutto di una selezione delle uve provenienti dai vigneti più vocati.

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