Mercoledì 18 Giugno 2025
ANDREA SPINELLI
Magazine

Baglioni, il Grand Tour 40 anni dopo: “La vita (e il sogno) sono adesso”

L’album più venduto della storia in Italia uscì nel 1985, Claudio lo reincide e aggiunge un nuovo brano

Claudio Baglioni, 74 anni, torna con l’album 'La vita è adesso, il sogno è sempre"

Claudio Baglioni, 74 anni, torna con l’album 'La vita è adesso, il sogno è sempre"

Roma, 6 giugno 2025 – "Ho fatto un disco orrendo". Domenica prossima una delle più grosse cantonate prese da Claudio Baglioni in vita sua compie quarant’anni, perché l’abominio cantautorale capace di strappargli una recriminazione tanto severa altro non è che ‘La vita è adesso’, divenuto a furor di popolo l’album più venduto nella storia della musica italiana.

Anzi, l’album "di gran lunga più venduto nella storia della musica italiana" come sottolinea lui ridacchiando davanti alla Terrazza degli Aranci dell’Hilton di Monte Mario, dove fu scattata la celebre immagine di copertina. Proprio lì il cantore della maglietta fina s’è rimesso in posa davanti all’obiettivo dello stesso fotografo di allora, Tony Thorimbert, per far scivolare lo sguardo del trentaquattrenne di ieri su quello del settantaquattrenne di oggi e dare continuità grafica al “remake” celebrativo di quella fortunatissima incisione ‘La vita è adesso’, il sogno è sempre nei negozi da oggi.

Cofanetto in edizione limitata 

Una nuova versione realizzata ai Forum Studios di Roma per far suonare quelle dieci canzoni benedette dal dio delle hit parade così come se le sente nelle orecchie dopo quarant’anni di palcoscenico; 52 minuti e 27 secondi di piccoli grandi amori a cui, per non farsi mancare nulla, il Divo Claudio ha voluto aggiungere Il sogno è sempre, già presente nell’album dal vivo Assolo dell’86, vero e proprio "sequel narrativo del progetto di allora e l’idea di oggi" realizzato con l’Orchestra Italiana del Cinema e Il Coro Giuseppe Verdi.

Il 18 giugno Edizioni Curci pubblica un cofanetto in edizione limitata a mille copie che contiene tra le altre cose il libro dell’artista Emiliano Ponzi che con i suoi disegni reinterpreta le emozioni dei testi del bestseller.

Il cambio del nome

"Il disco avrebbe dovuto intitolarsi ‘Un bar sulla città’ perché immaginato e scritto seduto a un tavolino di un bar all’aperto non lontano da qui, lo Zodiaco, situato accanto all’Osservatorio di Monte Mario. Ogni giorno per due mesi e mezzo con un gelato al cioccolato e doppia panna, una bottiglia d’acqua naturale e un buon caffè. Davanti c’era tutta la città da guardare. Una veduta aerea sul mondo sottostante e un milione di storie, teste, volti, cuori, voci. Intorno qualche coppia di giovani abbracciati si giuravano amore eterno di fronte al panorama. Salivo su dopo pranzo a buttar giù parole nuove per le canzoni di un album da finire in tempo in un tempo che era già finito. Restavo finché il sole non scendeva dietro e, se m’era uscito qualcosa di buono, mi offrivo un bicchiere di spumante. Il titolare del locale Eufemio del Bo era un grande appassionato di ufologia e passavamo parecchio tempo a parlare di presenze extraterrestri e viaggi spaziali. Fu così che, brindando con me stesso e tutta quella gente lontana e sconosciuta, mi venne da esclamare:Evviva la vita! La vita è adesso".

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Il Grand Tour

Col pensiero ai viaggiatori del Settecento e il cuore alle pagine di Stendhal, di Goethe, di Montaigne, l’uomo di ‘E tu’ ha voluto chiamare romanticamente Grand Tour i 40 concerti estivi che intende inanellare il prossimo anno nei luoghi d’arte (e forse pure negli stadi - ndr) di tutta Italia. Anteprima già il prossimo 27 settembre a Lampedusa, però, estremo lembo d’Italia con le sue storie di frontiera. "Anche per lanciare un segnale, lo faremo probabilmente nel campo sportivo della zona limitrofa al Porto Nuovo, dove nel 2013 Papa Francesco compì il primo viaggio del suo pontificato".

Mille non più di mille. Anzi, forse no. "Appena annunciato il ritiro, ho pensato che stessi facendo una ca**ata. Ma confermo quanto detto perché penso di aver fatto bene incorniciando tanti progetti che altrimenti sarebbero stati meno identitari. Insomma, quel che è detto è detto e non giocherò a Lascia o raddoppia. Certo, ho parlato di mille giorni con riferimento alla canzone, ma è una cifra simbolica… magari un po’ la sforiamo".

Viaggiatore sulla coda del tempo

Quella di riportare indietro gli anni, come fatto discograficamente da ‘La vita è adesso’, il sogno è sempre, dovrebbe essere l’intenzione con cui Baglioni sta lavorando pure al suo concerto finale. Se ancora è in forse, infatti, la possibilità di trovare cinque o sei tappe internazionali nell’agenda dei mille giorni, le parole si fanno più eloquenti parlando dell’idea di chiudere lì dov’è cominciato tutto. Centocelle. Un’area ci sarebbe, quella dell’Aeroporto militare Francesco Baracca. "Confesso che è uno dei miei pensieri, non so se so realizzerà – ammette–. L’idea di abbinare in questo luogo, che è stato poi l’inizio, e poterlo considerare tra le ultime cose che farò mi piace moltissimo".

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