
Agnese Pini direttrice di "Quotidiano Nazionale", “il Resto del Carlino”, "La Nazione", “Il Giorno”
Firenze, 19 maggio - Un segreto scoperto per caso, un padre da riscoprire, una verità difficile da accettare: Agnese Pini ci conduce in un viaggio intimo ed emotivo nel suo memoir “La verità è un fuoco” (Garzanti), che sarà presentato domani alle ore 18:00 alla Feltrinelli di Piazza della Repubblica (Firenze). All’evento, coordinato da Raffaele Palumbo di Controradio, interverrà il drammaturgo e narratore Stefano Massini. Un incontro gratuito e aperto al pubblico per riflettere sul potere della narrazione personale e sull’importanza di fare i conti con il passato per comprendere davvero il presente.
«Chi eri, padre mio, prima di essere mio padre, quando eri soltanto un uomo?» Questa è la domanda da cui nasce tutto e che guida il racconto in cui Agnese Pini - direttrice di “Quotidiano Nazionale”, “il Resto del Carlino”, “La Nazione”, “Il Giorno” e da poco eletta presidente della casa editrice Longanesi - ripercorre la scoperta sconvolgente della giovinezza del padre, un ex sacerdote, e il lungo percorso che l’ha condotta, ventisei anni dopo, a cercare risposte e a confrontarsi con quella verità che, come il fuoco, brucia ma purifica. Il libro è un atto di riconciliazione: con la storia del padre, con le scelte radicali che l’hanno reso ciò che è stato, con l’amore che ha saputo attraversare ogni giudizio.
Il giorno in cui scopre che suo padre è stato un prete Agnese ha tredici anni. Lo viene a sapere per caso, quando trova in fondo a un cassetto un piccolo album rosso: sulla copertina si legge il nome «don Pini» e le foto raccolte all’interno ritraggono un giovane sacerdote dall’espressione assorta. È in quel giorno che l’infanzia di Agnese finisce e comincia per lei una nuova vita: una vita in cui è costretta a misurarsi con un segreto bruciante e una verità impossibile da accettare. “La verità è un fuoco” dà voce alle incomprensioni e alla tenerezza indicibile che legano un padre e una figlia, e al passato di quello stesso padre prima di sua figlia.
Oggi per Agnese è arrivato il momento di rispondere ad alcuni interrogativi ineludibili: cosa ha spinto don Pini a lasciare tutto per amore di una ragazza dagli occhi verdi di nome Mira? Dove ha trovato il coraggio di ignorare ogni condanna per sposarla, e poi per diventare padre di Agnese e dei suoi due fratelli? Soprattutto, cos’ha significato per lui e per Mira portare dentro di sé per anni, insieme all’amore che li unisce, una verità tanto scomoda da condividere? In questo libro l’autrice di “Un autunno d’agosto” intraprende un’indagine faticosa ma implacabile, scrivendo pagine emozionanti in cui rivivono gli oggetti e i ricordi di famiglia, si animano i volti di chi ha conosciuto don Pini prima della svolta avvenuta a fine anni Settanta, il passato restituisce i luoghi di un’Italia recentissima eppure già lontana. E si compie la riconciliazione di una donna con il passato suo e delle persone amate che le hanno dato la vita.