La striscia di Vespa dopo il Tg1 L’informazione in “Cinque minuti“

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di Giulia Prosperetti

Dopo mesi di indiscrezioni la notizia è ufficiale: dal prossimo 27 febbraio l’access prime time di Rai uno sarà di Bruno Vespa. La conferma – secondo quanto si apprende – è arrivata ieri, durante la riunione del Cda della Rai a Viale Mazzini. Nella fascia, fondamentale in termini di ascolti e raccolta pubblicitaria, che accompagna il pubblico televisivo dall’edizione serale del telegiornale fino al programma di prima serata, il giornalista avrà la striscia quotidiana Cinque minuti. Uno spazio di informazione che per sette anni, fino all’“editto bulgaro“ del 2002 dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stato del programma ‘cult’ di Enzo Biagi. E, sebbene rispetto a Il Fatto i tempi siano dimezzati, il format a cui guarda Vespa appare lo stesso. Al centro l’idea di "riportare i fatti senza prendere posizioni".

Nel delicato equilibrio della fascia post tg, il nuovo programma di Vespa dovrebbe incastrarsi tra fine della sigla di chiusura del Tg1 delle 20, il cui inizio potrebbe essere anticipato alle 19:55, e il game show Soliti ignoti condotto da Amadeus. In tal modo non rischierebbe di pestare i piedi a Il cavallo e la torre di Marco Damilano – che va in onda alle 20.40 su Rai3 – e al Tg2 Post delle 21.

Entrato in Rai oltre cinquant’anni fa, nel maggio 1969, con un contratto d’assunzione ottenuto grazie al suo primo posto nel concorso Rai per radiocronisti e telecronisti, Vespa è tra i giornalisti più longevi del panorama televisivo italiano. Decenni passati sulla rete ammiraglia che, ad oggi, non ha mai tradito. Approdato al Tg1 nel 1976, ne è diventato prima inviato speciale e poi, dal 1990 al 93, direttore. Noto da 27 anni al grande pubblico soprattutto per la conduzione del talk show della seconda serata di Rai uno, Porta a Porta, Vespa riconquista ora uno spazio quotidiano in una fascia oraria centrale del palinsesto. Una nuova sfida sulla quale, tuttavia, non manca l’ombra delle polemiche: nel corso del cda Rai i consiglieri hanno chiesto ai vertici aziendali se il nuovo impegno sia compreso nel contratto di Vespa o se comporterà nuovi esborsi per la Rai.

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