Giovedì 25 Aprile 2024

La straordinaria storia del “luchador“ Cassandro Così Bernal racconta il wrestler simbolo Lgbtq+

"Le persone sono fuori di testa, per questo amano la lucha libre. Il mondo è fuori di testa, per un breve momento un luchador offre una via di fuga. Dal ring racconta una storia dove il bene trionfa sul male. E questo funziona in Cina, in Giappone o a Monterey". Così viene riassunto il fascino del wrestling messicano nato negli anni ‘30 e diventato uno sport nazionale in Cassandro di Roger Ross Williams. Il film offre il ritratto di Saul Armendariz in arte Cassandro, classe 1970, un luchador diventato un’icona nel suo paese e non solo nella battaglia contro i pregiudizi e per i diritti Lgbtq+. A interpretarlo in una performance da premio che ha richiesto anche un severo allenamento fisico è il divo (e sex symbol) messicano Gael Garcia Bernal, 44 anni (foto). Il film, che ha debuttato in prima mondiale al Sundance Film Festival e uscirà nei prossimi mesi su Prime Video, è solo uno dei ruoli intensi interpretati dall’attore messicano nell’ultimo periodo. Ha da poco finito le riprese del nuovo film di Piero Messina, Another end, dov’è protagonista accanto a Berenice Bejo.

La straordinaria storia vera di Cassandro è raccontata nel film di Williams seguendo il percorso di Saul (Bernal), da figlio illegittimo trascurato dal padre che non accetta la sua omosessualità a giovane luchador di incontri minori con la maschera El Topo fino a superstar come luchador “exotico“ con capelli ossigenati e costumi animalier vincitore di un match dietro l’altro. Diventando, pur tra mille dolori, una star e un simbolo.

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