Martedì 23 Aprile 2024

La storia antica s’intreccia a Paestum e nell’incanto di Velia

Passeggiare di notte tra millenni di storia. Da oggi lo si può fare fino a mezzanotte a Paestum e Velia, i due siti in provincia di Salerno che dal 1998 appartengono al Patrimonio Unesco e testimoniano con la loro presenza sulla costa cilentana come il golfo di Poseidonia sia stato precoce meta dei coloni greci, abbia attraversato da protagonista la storia romana e sia diventato tappa di culto anche per i viaggiatori del Grand Tour settecentesco. Dall’11 aprile scorso sovrintende a quest’area densa di storia e di suggestioni tutte da scoprire Tiziana D’Angelo, nominata dal ministro Franceschini a vegliare e valorizzare una delle aree campane anche naturalisticamente più affascinanti. "Sono distanti 40 chilomentri ma del tutto complementari", le inquadra il direttore che enuncia le eccellenze che un visitatore può trovare solo qui e non altrove come i tre templi dorici di Paestum, dedicati a Hera, Poseidone e Nettuno: "Nemmeno in Greecia ce ne sono di conservati altrettanto bene. Lo stesso Partenone di Atene è stato ricostruito dopo un bombardamento". L’elemento del sacro che pervade il sito troverà dal 17 in poi un ulteriore motivo di approfondimento nella riapertura al pubblico degli interni dei templi di Nettuno e di Hera (la Basilica): "Si potranno calpestare le pavimentazioni e l’accesso è consentito anche ai portatori di handicap".

Dal canto suo Velia vanta la posizione sopraelevata rispetto al mare con l’acropoli, il teatro romano, un intero quartiere residenziale greco del VI sec. a. C. e la torre medievale sorta sulle rovine del tempio di Atena. "Ma a sottolineare la sua importanza nella geografia antica anche i natali dati a filosofi come Parmenide e al suo allievo Zenone".

Ma nella visione della D’Angelo la dimensione storica non può procedere scissa dalla valorizzazione del presente e dell’arte contemporanea per saldare il segmento di pubblico abituato o amante del passato con le generazioni che non sono avvezze a queste frequentazioni. "Fino a settembre abbiamo organizzato eventi di musica, di teatro, anche di pittura come il 24 luglio quando celebreremo a Paestum l’evento notturno “Vedute pestane: mostra estemporanea di pittura al chiaro di luna“ con i cavalletti che sosterranno slcuni dei quadri della Fondazione Gianbattista Vico relativi alla tradizione del Grand Tour".

Con il solo biglietto d’ingresso di 5 euro di “Paestum&Velia by night“, dal 22 luglio al 20 agosto si potrà anche partecipare alla rassegna “Musica&Parole che vedrà protagonisti sul palco montato sul lato nord del Tempio di Nettuno a Paestum La Nuova Orchestra Italiana di Renzo Arbore (il 22 luglio), Vinicio Capossela (il 5 agosto), Malika Ayane (il 13) e Raphael Gualazzi con Simona Molinari (il 20). Mentre nella città bassa di Velia si esibirà il 23 luglio Roberto Vecchioni, il 30 Paolo Belli, il 7 agosto Gegè Telesforo con il suo “Impossible Tour“ e il 12 Danilo Rea e Luciano Biondini in “Che cosa sono le nuvole“. E il 10 agosto sarà per tutti la Notte Bianca di Paestum per ammirare le stelle cadenti ed esprimere un desiderio sotto la volta stellata del Cilento.

L’intento di comunicare in modo nuovo e più accattivante senza pregiudicare la correttezza scientifica delle informazioni si sintetizza poi nell’iniziativa già avviata a giugno della riapertura dei depositi del locale Museo Archeologico Nazionale "per mostrare come lavorano dietro le quinte i restauratori, gli architetti, gli archeologi". Ma l’impegno della D’Angelo non si esaurisce qui, perché sta già lavorando anche su aspetti più concreti come la logistica onde facilitare gli spostamenti verso i siti e continuare nei programmi di scavi che stanno procedendo nel quadrante del quartiere residenziale di epoca romana e dovrebbero riavviarsi nell’area di un piccolo tempio dorico emerso nella cinta muraria occidentale nel 2019, mentre l’università Fedetrico II di Napoli si sta dedicando a sondare la foce del Sele. "Per Velia invece il lavoro di scavo interessa il pendio dell’acropoli e la sua messa in sicurezza così come agiremo sulla Porta Rosa. I compiti di tutela oggi sono strettamente connessi coi cambiamenti climatici e allargare le partnership e le collaborazioni internazionali faciliterà anche fruizione e valorizzazione".

Lorella Bolelli

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