Mercoledì 24 Aprile 2024

La scelta di Sophie "Donne, ribelliamoci"

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di Giovanni Bogani

Ancora l’eco della commozione per la scomparsa di Olivia Newton-John non si è spenta, e un’altra icona di quell’alba degli anni ’80 appare, sullo schermo gigantesco della Piazza Grande del Locarno Film Festival. È Sophie Marceau, l’adolescente del Tempo delle mele. Ora ha 55 anni è magra, tonica, scattante e, nel film Une femme de notre temps diretto dal veterano Jean Paul Civeyrac, è Juliane, commissario di polizia che si trova a scoprire le menzogne e la doppia vita del marito.

"Il mio personaggio è una donna che sceglie di non seguire il destino, il cammino che qualcun altro ha scelto per lei. Si è costruita una vita, ha il suo mestiere di commissario, scrive libri. Di colpo tutto questo si sconvolge. Dovrà trovare la forza di cambiare tutto: tornerà a scrivere. E l’opera che scrive davvero, la più difficile, è la sua stessa vita, mentre tutte le certezze attorno a lei crollano".

"Il film racconta tutte le donne dentro questa donna", dice Sophie Marceau. "Juliane è, come siamo noi donne, capace di scelte radicali. Ed è capace di vivere nel presente, non fa calcoli. Non è un caso che, nel film, Juliane tiri con l’arco: quando si scocca una freccia tutto il nostro corpo, la nostra mente sono dentro l’istante. Ciò che si trova a fare Juliane. Una donna che è cresciuta seguendo la legge, nel nome della legge: e che si trova a rivoluzionare tutta la sua vita, a liberarsi di tutte le regole dell’esistenza borghese. La donna che interpreto – prosegue l’attrice – incarna l’impotenza delle donne, prigioniere del sistema che le ha ingabbiate per secoli: la famiglia, il matrimonio. Ma quando la sopportazione tocca il limite, occorre ribellarsi. Accade ancora a teatro e al cinema, le donne sono ancora relegate in tre categorie: l’ingenua, la “cocotte“ e la vecchia intrigante. Basta".

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