Mercoledì 24 Aprile 2024

La scelta di Guglielmo Dal credo mormone al ragazzo immagine

di Letizia Cini

Ci vuole coraggio per essere felici. Per non trasformare il dolore in rabbia e per mantenere sempre e comunque accesa la fiamma della fede, anche quando la tua comunità religiosa ti mette all’indice. Lo sa bene Guglielmo Cacciatore, mormone per quasi tutta la sua esistenza, regolarmente sposato per 22 anni e padre di due figli. La sua ’colpa’? Aver fatto coming out, rivelando alla famiglia e al mondo di essere omosessuale.

Una scelta che gli è costata la scomunica e l’allontanato dalla famiglia. Ma non ha smesso di credere, Guglielmo, ’Gu’ per gli amici e ora vive felice, circondato dalla stima di chi lo frequenta, godendosi la decennale relazione che ha con Massimo, il suo compagno.

Ha scelto di raccontare il percorso che l’ha portato a liberare l’Orso che aveva chiuso in una caverna, accettandosi e cambiando radicalmente le sue abitudini. "Tanto da fare perfino il ragazzo immagine in discoteca, per un breve periodo", confida. "Una cosa voglio sottolinearla del mio passato, religioso e non: che sono grato per ciò che ho vissuto e per le cose che ho imparato, per l’esperienza che hanno fatto oggi di me una persona con una coscienza senza catene, e reso la mia persona libera", spiega aprendosi in un sorriso Guglielmo Cacciatore, nato a Ortigia (Siracusa) 55 anni fa e trasferitosi con la famiglia a Firenze. "La libertà non ha eguali. Non possiamo rimandare domani ciò che possiamo fare oggi. Anche perché percorrendo la via del domani arriveremo alla piazza del MAI", riprende mostrando alcune foto seduto alla scrivania della sua elegante agenzia immobiliare, nel cuore antico del capoluogo toscano.

Quanto c’è voluto per arrivare a questo punto?

"Molti anni (sorride, ndr). Sono un individuo estremamente spirituale, sono stato a lungo ai vertici fiorentini della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni. Sposato per amore, padre di due bei figli, apprezzato sul lavoro e all’interno della comunità religiosa (che attualmente conta in Italia 26mila persone), sentivo crescere qualcosa dentro di me. Tutto andava bene. Ma…".

Ma, Guglielmo?

"Non ero felice. Ero attanagliato da una grande inquietudine che nel tempo, anche grazie all’intervento di un’amica che si era convertita al credo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, per poi uscirne, ho preso consapevolezza ed ho capito che non potevo più continuare a tradire me stesso".

E come si è comportato?

"Mi sono accettato, ho fatto coming out, rivelando di essere omosessuale: nel 2009 mi sono separato, dicendo addio a tutto. Il ruolo all’interno della chiesa e sul lavoro, alla casa, ai figli".

Ha conservato rapporti con i membri della sua ex chiesa?

"Mi cercano le persone che conoscono l’uomo, lo stimano e non si fermano all’etichetta; si tratta di una realtà dove prevale il bigottismo, fatta di regole ferree. Nonostante le recenti aperture, fra i ‘Santi degli ultimi giorni’, così si chiamano i fedeli, prevale l’opposizione dottrinale alle nozze gay e alle relazioni tra persone dello stesso sesso, definite ‘grave trasgressione’, per molti inaccettabile".

Tornerebbe indietro?

"Solo per un motivo potrei tornare indietro: per poter evitare il dolore alle persone che ho ferito durante il mio processo di auto accettazione e di crescita, soprattutto le persone care a me più vicine. Per il resto assolutamente no, sono consapevole che, nel mio piccolo, anche l’irrinunciabile scelta che ho fatto abbia contribuito in qualche modo a fare da apripista, portando ai cambiamenti in corso, sia per quanto riguarda l’universo religioso sia la vita normale. Siamo tutti figli di Dio, con un unico obbligo: essere sinceri ed onesti con noi stessi. Ho scelto di esserlo, con errori, ferite e riscatti e oggi sono un uomo libero".

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