Venerdì 19 Aprile 2024

La salute del seno dipende dai geni

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Negli ultimi sei anni in Italia la mortalità per cancro è diminuita del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne, nel tumore della mammella ad esempio si assiste a una rivoluzione nella terapia, basata su cure mirate efficaci e sulla indagine genetica delle mutazioni. "Tra le novità per quanto attiene il cancro al seno – ha affermato Saverio Cinieri, presidente Aiom, Associazione italiana oncologia medica – occorre rimarcare che si sta delineando un nuovo sottotipo con bassa espressione della proteina HER2, che ha importanti conseguenze terapeutiche, perché può ridefinire la cura per tante donne, circa la metà di quelle colpite dalla malattia metastatica, finora escluse dalle terapie mirate perché considerate HER2 negative".

"Importanti sono anche i risultati della ricerca nei tumori della mammella ereditari diagnosticati in stadio precoce – continua il numero uno degli oncologi italiani – quelli insorti in donne con mutazione in uno o entrambi i due geni specifici denominati BRCA1 e BRCA2. Olaparib, terapia mirata capostipite della classe dei PARP inibitori, colpisce le mutazioni di questi geni, per ridurre ulteriormente il rischio di recidiva e aumentare le probabilità di guarigione. Nello studio OlympiA, il trattamento adiuvante, cioè successivo alla chirurgia, con olaparib, ha dimostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza globale, riducendo il rischio di morte del 32%. I risultati di questo studio rappresentano un potenziale passo avanti per le pazienti con cancro della mammella precoce ad alto rischio di ricaduta e supportano l’importanza del test alla diagnosi per le mutazioni".

La lotta ai tumori vede in prima fila medici ed esponenti del volontariato, che si sono dati appuntamento a Roma, al Centro Congressi La Nuvola, per un evento incentrato sulla ricerca scientifica realizzato da AstraZeneca durante il quale è stato fatto il punto su 97 progetti innovativi per 11 patologie onco-ematologiche (tumori del polmone, mammella, ginecologici, sangue, prostata, vescica, stomaco, fegato, pancreas, cervice uterina, tratto gastrointestinale). Due i principali filoni di ricerca, fondamentale quello rivolto alla diagnosi precoce, finalizzato ad anticipare per quanto possibile i trattamenti nei diversi tipi di neoplasia.

Altra grossa scommessa dei ricercatori concerne l’impegno a sviluppare terapie per patologie metastatiche, resistenti, o che vanno incontro a recidiva, a partire proprio dal tumore della mammella, il più frequente nel nostro Paese con 55mila nuove diagnosi ogni anno (nel 2020 sono stati 377mila i casi totali individuati).

Alessandro Malpelo

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