Venerdì 13 Giugno 2025
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

La “Resurrezione“ di Cinecittà. Il nuovo corso parte da Mel Gibson

L’ad Cacciamani: "Investimenti e cinque nuovi teatri di posa". Da agosto il sequel de “La passione di Cristo“

Un set dedicato all'antica Roma a Cinecittà

Un set dedicato all'antica Roma a Cinecittà

Roma, 29 maggio 2025 – La nostra fabbrica dei sogni si rinnova e si rafforza per confermarsi un’eccellenza e diventare sempre più competitiva anche a livello internazionale. Ha una storia gloriosa, Cinecittà, che nel 2027 compirà novant’anni, ma si sta anche attrezzando per affrontare nuove sfide, con la creazione di nuovi studi, tecnologie all’avanguardia, maestranze di altissimo livello, grazie agli investimenti del PNRR, pari a 230 milioni complessivi.

La storia di una rinascita, quella della nostra Hollywood sul Tevere, che viene raccontata con entusiasmo da Manuela Cacciamani, da luglio 2024 amministratore delegato di Cinecittà. "Quando sono arrivata, Cinecittà stava vivendo la sua ora più buia, con i teatri tutti vuoti, nessuna trattativa commerciale confermata e soprattutto nessuna all’orizzonte. Ed era palpabile la preoccupazione delle 344 persone che vi lavorano", afferma Cacciamani, produttrice cinematografica con diversi film all’attivo.

"Grazie al PNRR si stavano realizzando nuovi studi ma erano tutti vuoti e anche i conti purtroppo erano molto in rosso. Mi sono quindi chiesta – prosegue – come mai progetti che avrebbero potuto essere ospitati a Cinecittà, non c’erano. Proprio da questa riflessione sono scaturiti i sei ‘pillars’ su cui si basa il piano industriale".

I sei ‘pilastri’ del piano industriale 2025-2029 approvato dal consiglio d’amministrazione sono: ottimizzazione, qualità, sostegno, persone, diversificazione e sostenibilità ambientale e sociale. "Non stiamo solo costruendo nuovi studi: stiamo ridefinendo cosa significa produrre cinema in Europa. Cinecittà deve diventare una macchina che lavora a pieno regime, ogni giorno, con l’eccellenza come standard minimo", afferma decisa. E ancora: "Il capitale umano di chi lavora a Cinecittà non è una risorsa: è la nostra identità".

Un patrimonio di competenze che verranno anche aggiornate con specifici stage, che riguarderanno tra l’altro anche il corretto uso dell’intelligenza artificiale. Entro giugno 2026 verrà portata a termine la realizzazione di cinque nuovi teatri di posa e la ristrutturazione di quattro con le tecnologie più evolute, così da passare dagli attuali 20 a 25. "Questo porterà a un incremento del 60 per cento della capacità produttiva di Cinecittà", spiega Cacciamani.

E anche le cifre prospettate parlano di una formidabile crescita: dai 26,7 milioni di euro di ricavi commerciali e attività istituzionali del 2024, a 51,9 milioni di euro nel 2029, con l’utile netto a 4,3 milioni di euro contro il passivo di 11,6 milioni di euro del 2024. Tra i nuovi teatri di posa che si stanno costruendo, il teatro 22 sarà il più grande d’Europa con i suoi 25 metri d’altezza contro i 18 del teatro 5, quello ‘storico’ di Fellini, attualmente il più grande. E proprio nel nuovo teatro 22 si è installato Mel Gibson che da metà agosto inizierà a girare The Resurrection of the Christ, sequl de La passione di Cristo. Anche il grande Ridley Scott sarà a Cinecittà per il suo prossimo film, The Dog Stars, e forse anche Oliver Stone, che è stato avvistato tra i vialetti ombrosi della cittadella cinematografica.

Ci sarà certamente la magnifica Marion Cotillard, protagonista del film del regista francese Bertrand Mandico, Roma elastica. E gli italiani? Ficarra e Picone hanno scelto Cinecittà per il loro nuovo progetto ma sembra che in generale vengano preferite altre strutture considerate meno care. "Che Cinecittà sia cara è un puro pregiudizio – sostiene Manuela Cacciamani – Certo, se si va in alcuni hub esteri dove semplicemente affittano i teatri di posa, si spende meno. Ma noi – sottolinea con orgoglio - non siamo un bed and breakfast: Cinecittà è un brand conosciuto in tutto il mondo che offre servizi di qualità".