di Michele Mezzanzanica
Un territorio relativamente piccolo, appena 1.500 ettari vitati (in Italia), ma capace di ritagliarsi un ruolo di rilievo nel panorama enologico internazionale. Per la bravura e l’abilità dei produttori, certo, ma di vignaioli capaci ce ne sono parecchi. Nel resto del mondo non c’è però la “ponca”, ovvero quel particolare terreno che, alternando strati di arenaria e marna, crea una perfetta macchina per regolare la disponibilità idrica della pianta. L’acqua circola lungo lo strato duro di arenaria scendendo in profondità attraverso un sistema di drenaggio dell’acqua in eccesso; la marna funge invece da spugna, assorbendo il liquidoacqua e trattenendola nel suolo. Una caratteristica che porta la vite a produrre naturalmente basse rese: poca uva ma di qualità, con spiccate caratteristiche di mineralità e sapidità. Una peculiarità del Collio, magnifica terra a cavallo tra Friuli e Slovenia la cui Doc è la sublimazione del concetto di terroir. Una peculiarità che colpisce anche i viticoltori “alloctoni”, come i veneti Mason, che hanno deciso di identificarsi con questo particolare terreno fin dal nome della loro azienda: Tenuta La Ponca. Fondata nel 2004 a Scriò, frazione di Dolegna del Collio, si sviluppa su 45 ettari di cui 11 vitati e il resto coperti da boschi e prati. Sei i vigneti, tutti con particolari esposizioni a seconda delle caratteristiche ricercate nei vini, circa 30mila le bottiglie prodotte in un anno. "La prima volta che mio padre Paolo vide queste colline se ne innamorò – racconta Paola Mason, titolare dell’azienda insieme al fratello Giorgio (Nella foto col padre Paolo e il fratello Giorgio) – non solo per la bellezza del luogo, ma soprattutto per l’aria che si respira. Scriò si trova infatti al vertice Nord del Collio e qui le condizioni pedoclimatiche sono uniche. Il clima ventilato, la vicinanza delle montagne, l’esposizione al sole delle nostre colline e le forti escursioni termiche fanno di questa parte del Collio una delle zone più vocate per la produzione di vini di pregio". Esaltazione del terroir significa soprattutto valorizzazione dei vitigni autoctoni e La Ponca ne è un perfetto esempio: Friulano, Ribolla Gialla e Malvasia sono il cuore della produzione aziendale che, altro tratto distintivo del Collio, predilige i bianchi. Unica concessione ai vitigni internazionali è il Sauvignon, utilizzato sia in purezza sia a completare il blend che, insieme ai tre vitigni autoctoni, darà vita a quel “Collio Bianco” che verrà pronto nell’autunno del prossimo anno e rappresenterà il fiore all’occhiello della produzione aziendale. Completa la gamma l’unico rosso de La Ponca, ovviamente autoctono: l’elegante e aromatico Schioppettino, noto anche come Ribolla Nera.
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