Venerdì 19 Aprile 2024

La “pazza“ idea che i libri abbiano dei pensieri Il reportage di Contu nella biblioteca di famiglia

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Ha senso tenere teorie di libri e documenti negli scaffali, magari in seconda fila, magari in ripiani altissimi vicino al soffitto e pressoché irraggiungibili? Prova a dare una risposta Luigi Contu, ma lo fa sottovoce, "temendo di essere scambiato per un mezzo matto": "A volte – scrive – mi scopro a immaginare lo stato d’animo dei libri. Se hanno una vita propria, mi dico, allora avranno anche dei pensieri". All’origine di questo “pazzo“ pensiero, per Luigi, c’è il messaggio che gli trasmise il padre Ignazio poco prima di morire, raccomandandogli la cura della sua biblioteca: "I libri si sentono soli, Luigi, proprio come noi".

I libri si sentono soli racconta un’esperienza singolare: l’esplorazione della biblioteca di famiglia, con la scoperta di tesori inaspettati.

Va detto che la biblioteca di casa Contu non è una biblioteca qualsiasi: il padre di Luigi, attuale direttore dell’Ansa, era a sua volta un giornalista ben conosciuto, e giornalista eclettico era anche il nonno Rafaele, sodale di Ungaretti, traduttore della Teoria della relatività di Einstein, direttore dell’Unione Sarda e di Sapere, fondatore di Scienza e vita e Ulisse... Che cos’altro poteva fare Luigi con la biblioteca di famiglia, se non un reportage nel quale gli incontri si fanno coi libri, le riviste e i diari e gli scritti di papà Ignazio e nonno Rafaele? Un viaggio – anche e inevitabilmente – nella storia d’Italia del ’900.

lg

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