Mercoledì 24 Aprile 2024

La passione di Spielberg Quasi un autobiografilm

Alla Festa di Roma presentato “The Fabelmans“, nelle sale a novembre. L’incontro del regista-bambino col cinema: prima la paura, poi l’amore

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di Giovanni Bogani

La magia del cinema. Rimanere a bocca aperta davanti a quelle immagini che compaiono sullo schermo. Una fascinazione che diventa un destino. Steven Spielberg ha girato il suo Nuovo cinema Paradiso, raccontando la propria storia nel suo film più intimo, più personale, più toccante. È stato presentato ieri alla Festa del cinema di Roma, dopo aver vinto il premio del pubblico al festival di Toronto, The Fabelmans di Steven Spielberg. Sbarcherà nelle sale italiane il prossimo 11 novembre. È il film più sentito del regista di E.T. e di Schindler’s List, di Jurassic Park e di Salvate il soldato Ryan. Scritto dallo stesso Spielberg, insieme al drammaturgo premio Pulitzer Tony Kushner, nel cast vede una straordinaria Michelle Williams, insieme a Paul Dano, a Seth Rogen e al giovane Gabriel LaBelle. Le musiche sono del complice di sempre, il cinque volte premio Oscar John Williams. Gabriel LaBelle – era nel reboot di Predator – interpreta il ragazzino Sammy Fabelman, una figura nella quale è facile riconoscere lo stesso Spielberg. Michelle Williams – quattro volte nominata agli Oscar – è la madre Mitzi.

La storia è quella di un sedicenne che, nell’Arizona degli anni ’50, scopre la magia, la bellezza, la forza salvifica del cinema. La critica si è subito schierata a favore del film. "È uno dei più importanti film autobiografici – scrive l’Hollywood Reporter – Cattura i primi momenti dello sguardo di un regista ed è, allo stesso tempo, il ritratto pieno di amore – ma senza farsi accecare dalla nostalgia – della famiglia in cui quel ragazzo è cresciuto. È un film pieno di compassione e di comprensione". Si inizia con il piccolo Sammy che sta per assistere al suo primo film. Ha paura: gli hanno detto che le storie vengono raccontate, al cinema, da persone "gigantesche". Poi, però, nonostante sia sconvolto dalle immagini del deragliamento di un treno nel film Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. De Mille, ne sarà allo stesso tempo affascinato. E cercherà di riprodurre quella scena a casa, con un trenino elettrico. Con la cinepresa 8 millimetri che la mamma gli regala, il ragazzino imparerà che si può raccontare ogni emozione.

Quel ragazzino crescerà ossessionato dalle immagini, dalle cineprese, dalla magia del cinema. Anche se suo padre si ostinerà a definire quella passione un hobby... Alla fine, Sammy si renderà conto che le sue immagini possono parlare anche agli sconosciuti: che c’è, là fuori, un pubblico capace di sentirsi in sintonia con quello che lui ha visto, sentito, pensato. Tutto questo, nel film, emerge attraverso le immagini, gli sguardi, i suoni: in definitiva, è puro cinema.

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