Martedì 23 Aprile 2024

La nostalgia del possesso

Giovanni

Morandi

Non sono solo le passwords perdute nell’amnesia a tenere chiuse le porte tra le incapacità dei padri e l’incomprensione dei figli – "ma perché pa’ non ti ricordi mai la password?" – ci sono altre ragioni e combinazioni più complesse che rendono solidi i muri del tempo. Diversità che hanno a che fare con il cuore e la testa e sarà difficile che i figli riescano a comprendere i padri e viceversa. Facile per i genitori ricordare quando ebbero come regalo il primo giradischi e il primo 45 giri: "Fu Un anno d’amore di Mina ma mi sembrò troppo triste e non capii". E ora si accorgono che è bello ascoltare l’ultima canzone di Vasco Rossi, Siamo qui e desiderano avere l’album che raccolga tutto Vasco: "Ma perché mai comprarlo per averlo, pa’, dal momento che possiamo ascoltare tutte le canzoni su You Tube?". Difficile spiegargli di aver sempre identificato il desiderio e il piacere con l’idea del possesso, così e con questa regola siamo cresciuti e invecchiati, e non può bastare il poter disporre senza l’avere perché il possesso ha a che fare con la fisicità, l’ombra, la possibilità di vedere e toccare quel che desideri, che sia la cineteca con i film che consideri irrinunciabili o la discoteca con i cd degli autori della tua vita. Che pena è stata aver dovuto rinunciare alle videocassette perché in nome della pulizia e dell’ecocompatibile e del progresso che non si ferma condanniamo quel che ha una dimensione e salviamo l’astrattezza di una non sempre affidabile esistenza. È vero, sono pensieri di altri tempi. Ma appartengono a coloro che li hanno vissuti e dovrebbe essere almeno facile capire che è difficile dimenticarli.

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