Martedì 23 Aprile 2024

La moda perde Modenese, il suo “primo ministro“

Si è spento lo storico stratega del Made in Italy: aveva quasi 93 anni. Il debutto a Firenze nel ’52, poi il lancio del pret-à-porter a Milano

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di Eva Desiderio

Un pioniere e uno stratega. E un visionario che ha saputo dare corpo e anima al fashion italiano facendolo diventare forte, potente, autorevole e internazionale. Questo è stato Giuseppe Modenese, nato ad Alba il 26 novembre 1927, scomparso sabato a Milano nella casa piena di collezioni e di ricordi di una vita piena di affetti e di incontri memorabili. Per tutti solo Beppe, un modo confidenziale di chiamarlo che era di affetto e di rispetto. La moda è in lutto.

Beppe Modenese ha creato il Made in Italy. Nessuno importante come lui. Era rimasto solo due anni fa, dopo la scomparsa del compagno di tutta la vita, l’architetto Piero Pinto, e da allora non si era più visto alle sfilate che lo hanno visto presente in prima fila per cinquant’anni, sempre affettuoso, gran signore, gentiluomo ironico e colto. Era nato in Piemonte ma si era trasferito giovanissimo a Milano e da qui aveva iniziato una carriera favolosa.

Poco più che ventenne, in un tempo in cui la moda era solo francese, si era avvicinato a questo mondo elitario partecipando come assistente di Giovan Battista Giorgini alle sfilate a Firenze nella Sala Bianca nel 1952, conoscendo tutti i big di allora, dalle sorelle Fontana a Roberto Capucci, da Schubert ad Emilio Pucci, e già negli anni Sessanta veniva battezzato dal Womens Wear Daily “il primo ministro della moda italiana”. Negli anni Settanta la consacrazione non solo ad arbiter elegantiarum ma a manager del fashion quando un gruppo di creativi decise di staccarsi dalle manifestazione fiorentine per andare a Milano e dare il via al pret-à-porter. Cambiava il vento e Modenese prese l’occasione per fare di Milano la capitale della moda. Il primo calendario del prêt-à-porter è del 3 ottobre 1979 con Walter Albini, Krizia, Giorgio Armani e altri. Lui, Beppe, sempre al timone fino all’ultimo da Presidente onorario della Camera Nazionale della Moda Italiana che ha fondato e rappresentato, grande per aver fondato anche Mipel, Modit, Ideabiella, Comtemporary ed aver aperto la Fiera ai defilè.

Amico di tutti, specie di Gianfranco Ferré. Accanto a Sergio Galeotti e a Giorgio Armani nei loro primi passi e fino all’abbraccio in ogni backstage con Armani che lo accoglieva sempre come un fratello. Come un parente per Laura Biagiotti e sua figlia Lavinia Biagiotti Cigna, per Ottavio e Tai Missoni, per le sorelle Fendi. Ambasciatore del Made in Italy nella sua Milano che lo aveva adottato, vicino a Riccardo e Cristina Muti, mai assente agli eventi cultural mondani.

E poi moderno nella vita privata per non aver mai nascosto il legame d’amore e di complicità intellettuale con Piero Pinto, in tempi non facili. Ora non spegnerà più le candeline con gli amati nipoti Alessandro e Rinaldo Modenese che hanno raccolto la sua lezione di pr.

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