
di Anna Mangiarotti
Ritorni. Alla Natura. O alle proprie origini, alla famiglia, alla memoria. È il tema inseguito attraverso 23 città, 7 regioni, in più di 60 incontri, con oltre 200 ospiti, 8 mostre, dalla 24esima edizione della Milanesiana. Festival perseguito con inarrestabile tenacia da Elisabetta Sgarbi. Da Milano, punto centrale, verso l’Italia, toccando quest’anno, il 13 luglio, persino Albarella: star Federica Pellegrini, protagonista di un documentario, nel selvaggio Delta del Po, luogo di memorie e affetti della stessa Elisabetta. Un vero Festival (non ristretto alla Canzone), in grado di far dialogare internazionalmente e felicemente Letteratura, Musica, Cinema, Scienza, Arte, Filosofia, Teatro, Diritto, Economia, Sport e, per il primo anno, Fumetto: il fenomeno Zerocalcare, al Piccolo Teatro Strehler di Milano, nell’imperdibile serata dell’11 giugno, con Alice che canterà Battiato.
Ritorni. Tema caro alla creatrice della Milanesiana, figlia di cari genitori. Suggerito dal nigeriano Ben Okri, poeta, romanziere, pittore, drammaturgo, capace di far ridere e far pensare. Atteso, lui, il 29 maggio a Pavia, Almo Collegio Borromeo, presenti anche Abdulrazak Gurnah (Nobel 2021 per la Letteratura), e il Ministro della Cultura Sangiuliano. A parte il preludio con il regista Quentin Tarantino, che racconta il vizio del cinema alla nuova Libreria Mondadori Duomo di Milano, domani venerdì 7 aprile, l’incipit, in realtà, è fissato il 23 maggio a Busseto, Teatro Giuseppe Verdi: omaggio di Ramin Bahrami al compositore, a 210 anni dalla nascita. Con Wole Soyinka, primo africano Nobel per la letteratura, noto tra l’altro per L’uomo è morto (sulla sua esperienza in carcere), ma tornato dopo 50 anni al romanzo con Cronache dalla Terra delle persone più felici del mondo, dove appunto suggerisce come far ritorno.
In Emilia-Romagna, il Festival farà tappe significative. A Bertinoro, con Antonio Rezza. A Bagnacavallo Bardabardò vs. Extraliscio (il pubblico voterà). A Longiano, concerto di Fausto Leali. A Gatteo a Mare, l’abbraccio di Cristina D’Avena e la sorella Clarissa. A San Mauro Pascoli, quello di Elisabetta Sgarbi e il fratello Vittorio, esperto di Dante, Giotto e l’amore. E a Cervia: 6 luglio, Rita Pavone, 60 anni di carriera, in concerto con Un piede nel passato e lo sguardo diritto e aperto nel futuro. Mentre Al Bano festeggerà 80 anni a 2.069 metri, nell’alpina Livigno (con la frazione Trepalle il più alto paese d’Italia, o piccolo Tibet d’Europa), il 24 luglio.
Invece al centro, sotto l’egida di Regione Marche, ad Ascoli Piceno uno “scoppiettante programma”, tra 27 e 30 giugno: in scena Lopez e Solenghi, ed Elio che canterà e reciterà Jannacci, e Vittorio Sgarbi, cacciatore di tesori dell’arte. In proposito, ha annunciato per il 25 maggio a Bassano del Grappa, nel Castello degli Ezzelini, "il ritorno di Antonio Canova", ricordando di averne scoperto una testa femminile, da lui denominata "la bella amata", motivo di emozione e di orgoglio per l’ampliamento del catalogo delle opere dell’artista. Del quale, ha pure dichiarato di impegnarsi a portare a Milano la splendida “Pace” del Museo Nazionale Khanenko di Kiev, nella martoriata Ucraina.
Tra partenze e ritorni, da e a Milano, nell’anniversario manzoniano – il 22 maggio sono 150 anni dalla morte dello scrittore – pure centro di riflessione su leggi e diritto, tra la Fondazione AEM e il Santuario di San Giuseppe, il sogno infine di una terra dove "tutto è ordine, bellezza, calma, voluttà..." conclude Elisabetta Sgarbi, citando BattiatoBaudelaire, augurando "Buona Milanesiana".