
"Dirigo una serie su un personaggio femminile scandaloso. Di personaggi maschili che vanno al di là della morale ne abbiamo visti tanti: ma di personaggi femminili che non sanno che cosa sia il senso di colpa, ancora no. Io sono la prima a raccontare una donna forte, vitale, scomoda, immorale secondo la morale comune". Valeria Golino racconta così il suo lavoro da regista – per la prima volta, alle prese con una serie televisiva – alle prese con il romanzo L’arte della gioia di Goliarda Sapienza e con il suo personaggio femminile, Modesta. Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e intelletto. Racconta questo suo progetto, che ha affrontato con un misto di terrore ed entusiasmo, alla Festa del cinema di mare di Castiglione della Pescaia (Grosseto).
"Volevo fare un film dal romanzo di Goliarda, ma c’erano troppe cose da farci stare dentro, sentivo la storia crescere. Era impossibile trattenere tutto in due ore. Però, dirigendo una serie, ho capito che è quasi un altro mestiere, un altro campo da gioco. Quello che in un film ti sembra perfetto, può non esserlo in una serie tv. I silenzi, per esempio. In una sala cinematografica hanno un peso, una potenza. Ma quello stesso silenzio può non funzionare, in tv".
Le riprese sono finite da poco, adesso Valeria è al montaggio. "Il libro che è all’origine di tutto è un libro torbido, scabroso: pubblicato postumo, in pochi esemplari, nel 1998. Racconta la storia di una ragazzina che nasce il primo gennaio del 1900. Una ragazzina intelligente, seducente, sensuale. Un personaggio unico nella letteratura italiana: non è un’eroina, non è una santa. È un personaggio molto poco edificante. Una persona che non ha sensi di colpa".
"Lo confesso – dice Valeria –: ci sono delle cose che non ho avuto la forza, o il coraggio, di riproporre in immagini. La scrittura di Goliarda Sapienza è legata all’erotismo e al femminismo rivoluzionario degli anni ’70: io sono più bigotta di lei. Ma credo, nel complesso, di avere restituito la forza e lo scandalo di questo personaggio. Un personaggio che rivendica il diritto al piacere e alla felicità".
"Era importante", aggiunge, "non fare sempre agiografia delle donne: altrimenti diventa un ghetto anche quello. Donne buone, donne ragionevoli, donne responsabili, donne vittime, donne compassionevoli. Non c’è solo questo: le personalità femminili possono essere complesse. Modesta è una vittima che diventa carnefice, e non è riconducibile a uno solo di questi due poli. Mi interessava riuscire ad amare una persona così. Io l’ho amata. E spero che anche il pubblico la ami".
L’arte della gioia andrà in onda su Sky questo inverno. Ad interpretare Modesta c’è la giovanissima Tecla Insolia, vincitrice nel 2020 di Sanremo Young.
Giovanni Bogani