Martedì 16 Aprile 2024

"La mia Chiara, più ribelle che Santa"

"Era una diciottenne rivoluzionaria". Susanna Nicchiarelli dirige il quinto e ultimo film italiano in Concorso

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di Giovanni Bogani

Storia di una santa ragazzina. "Santa Chiara era una diciottenne rivoluzionaria", dice Susanna Nicchiarelli, regista di Chiara, l’ultimo film italiano presentato ieri in concorso a Venezia. "La sua contemporaneità è tutta racchiusa nella sua scelta politica, e radicale", dice la regista, già premiata a Venezia cinque anni fa per Nico 1988. "Chiara criticava una società ingiusta proprio come quella di oggi, divisa tra chi ha tutto e chi non ha niente. Chiara e Francesco si mettono dalla parte degli ultimi e scelgono la povertà: il loro è un messaggio autenticamente rivoluzionario". La Nicchiarelli non nasconde di avere tratto ispirazione dalla visione di Francesco di Liliana Cavani, da Fratello Sole, Sorella Luna di Franco Zeffirelli e anche da Jesus Christ Superstar: il che spiega la presenza di scene musicali, di momenti coreografici che si integrano con la narrazione scabra dei "quadri" della vita di santa Chiara.

Nel film, dedicato alla medievista Chiara Frugoni, scomparsa quest’anno, si parla in volgare e in latino. "Insieme a Nadia Cannata, docente di Filologia medievale alla Sapienza, abbiamo ricostruito un “italiano francescano“ che fosse abbastanza comprensibile e insieme credibile per l’epoca", dice la regista. "Per la musica abbiamo utilizzato un manoscritto musicale antico di Montpellier con canzoni laiche d’amore. I francescani erano gioiosi e vitali: per questo ho pensato a musical come Jesus Christ Superstar e Hair che hanno nutrito il mio immaginario adolescenziale".

Margherita Mazzucco, 19 anni, già protagonista della serie L’amica geniale, è stata scelta dalla regista per dare corpo e volto alla fede, alla tenacia, alla passione silenziosa di Chiara. "La cosa che mi è più piaciuta di lei è che non voleva diventare santa, e che rimane sorpresa, quasi spaventata, dai miracoli che accadono attorno a lei, e per causa sua", dice la giovane attrice. "Chiara ha un grande carisma ma è anche molto fragile: per la prima volta, con questo film, si esplora il suo lato umano".

Dopo Miss Marx (in concorso a Venezia nel 2020), Susanna Nicchiarelli torna a disegnare una figura femminile forte, non riconciliata, e oscurata dall’ombra di una figura maschile spesso preminente. "Chiara voleva fare quello che ha fatto Francesco, e non le è stato permesso. La sua lotta è diventata anche una lotta per i suoi diritti di donna". Ad interpretare Francesco, Andrea Carpenzano, già apprezzato in La terra dell’abbastanza dei fratelli D’Innocenzo e in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni.

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