Sabato 20 Aprile 2024

La Mata Hari di Churchill, uccisa per amore

Un libro e un film con Angelina Jolie ricostruscono la vita eroica e pericolosissima di Christine Granville. Dalla Polonia con coraggio.

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di Roberto Giardina

Al mattino del 15 giugno 1952 a Londra, viene trovato nel letto di una camera al Shelbourne Hotel, tra le lenzuola zuppe di sangue, il corpo di una donna, un’immigrata polacca. Un fatto di cronaca. Il colpevole è il più giovane amante respinto. L’assassino verrà condannato a morte e impiccato il 30 settembre. La vittima era Christine Granville, la spia che Winston Churchill considerava "la migliore, la più coraggiosa, in azione in Europa durante la guerra". Era anche intelligente, e bella, e libera, una sfida per gli uomini. Dopo la vittoria, gli inglesi la dimenticano: lasciata senza mezzi, si manteneva come stewardess su una nave da crociera. L’assassino era un suo collega.

Fine poco romantica di una storia degna di Ian Fleming, il padre di 007, che la conobbe e a lei si ispirò per la figura di Vesper, la prima Bond girl in Casino Royale (1953), e per Tatiana Romanova, che seduce James Bond in Dalla Russia con amore (1957).

Christine Granville è un nome d’arte. In realtà si chiama Maria Krystyna Janina, nata a Varsavia nel 1908. Figlia del conte Jerzy Skarbek, che per saldare i debiti sposò Stefania Goldfeder, figlia di un ricco banchiere ebreo. Krystina riceve un’educazione da aristocratica, va a cavallo come un uomo e dà scandalo, abile sciatrice, viene espulsa da un collegio cattolico perché dà alle fiamme la tonaca del prete durante la messa. Il padre dissipa la dote di Stefania, e dopo la sua morte Krystyna a Varsavia si impiega in una succursale della Fiat. Altro scandalo, partecipa al concorso Miss Poland, e vincerebbe se non fosse ebrea.

Su di lei, Clare Mulley ha scritto la biografia La spia che amava, appena pubblicato da 21lettere, una casa editrice nata lo scorso marzo. Un atto di coraggio di questi tempi. Ne sta per essere tratto un film, protagonista Angelina Jolie. L’autrice descrive i rapporti di Krystyna senza scadere nell’erotismo da romanzo.

Lei ama gli uomini, ma rimane indipendente, e questo non le viene perdonato. E mette in rilievo anche il fatto che sia ebrea, per quanto non credente. Non è facile nella cattolica Polonia. Il padre nobile è antisemita e cerca di umiliare di continuo la moglie. Krystyna sposa Jerzy Giżycki, un diplomatico. Lo segue a Johannesburg, e qui la coppia viene sorpresa dalla guerra, il primo settembre del ’39. Vanno a Londra, per combattere in esilio contro i tedeschi.

Il SIS, il servizio segreto, la giudica "una grande avventuriera". Hanno dei dubbi: è solo una donna affascinante. Infine la mandano in Ungheria, alla vigilia di Natale ’39. Krystyna rivede Andrzej Kowerski, ex ufficiale polacco, suo amico da ragazza, forse il suo unico vero amore. Insieme spiano le basi naziste al confine orientale. Krystyna in pieno inverno, sciando arriva a Varsavia. Tenta di convincere la madre a fuggire. Stefania si rifiuta, sparirà in un campo di sterminio.

Winston Churchill è sorpreso da ricevere i microfilm da Krystyna, con i piani dell’imminente attacco nazista allessatura, l´Operazione Barbarossa. "È una donna dal coraggio straordinario", commenta. L’ambasciatore britannico in Ungheria le dà un passaporto falso a nome di Christine Granville, e la ringiovanisce di sette anni. Per sfuggire alla Gestapo, Krystyna raggiunge il Medio Oriente, da Istanbul al Cairo, infine di nuovo a Londra. Viene paracadutata in Francia il 7 luglio del ’44, collabora con i partigiani francesi, si spinge fino al confine con il Piemonte, entra in contatto con la resistenza italiana. A Digne-les-Bains, in Provenza, riesce a liberare due agenti britannici, Francis Cammaerts e Xan Fielding, poche ore prima dell’esecuzione. Rischiando la vita, si presenta al capitano della Gestapo, Albert Schenck, rivela la sua identità, e lo corrompe. I due usciranno dal carcere con la divisa delle SS.

Finita la guerra, la spia ammirata da Churchill, viene ricompensata con una medaglia, gli inglesi non vorrebbero neanche concederle la cittadinanza, cedono in extremis perché non possono rispedirla nella Polonia comunista. Krystyna non è spietata, ha pietà del suo ultimo amante Dennis George Muldowney, gli concede un ultimo incontro per dirgli addio. Errore fatale per la spia che ha sfidato la morte ogni giorno contro i nazisti.

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