Mercoledì 24 Aprile 2024

La madre di Leonardo? Una schiava circassa

Un documento ritrovato dallo studioso Carlo Vecce svela il mistero della donna: principessa rapita nel Caucaso, arrivata in Italia su un barcone

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di Barbara Berti

"Perché Leonardo è uomo universale? Perché non appartiene a una sola cultura, a una sola civiltà a un solo Paese. E lui lo sente dentro di sé, lo sa di essere figlio di Caterina, una donna, una schiava, venuta dal Caucaso e che ha attraversato praticamente tutto il mondo all’epoca conosciuto". Parola di Carlo Vecce, studioso della civiltà del Rinascimento, che ieri alla sede fiorentina dell’editore Giunti ha presentato il suo ultimo libro, Il sorriso di Caterina, dedicato alla ricostruzione, romanzesca, ma basata sui documenti storici, della vita della madre di Leonardo da Vinci.

Documenti alla mano, lo studioso svela che Caterina era il vero nome della madre di Leonardo da Vinci (1452-1519) e che era una principessa dell’antica Circassia, figlia del principe Jacob, che governò uno dei regni sugli altopiani delle montagne settentrionali del Caucaso: dopo essere stata rapita, probabilmente dai tartari, fu fatta schiava. Prima catturata alla Tana (l’attuale città di Azov in Russia), ultima colonia veneziana alla foce del Don, e poi rivenduta ai veneziani, arrivando poco dopo a Firenze. I dettagli sull’identità della mamma del genio del Rinascimento confermano che Leonardo era italiano solo per metà, per parte di padre.

Tale ricostruzione parte da un documento, finora sconosciuto, che Vecce ha ritrovato nell’Archivio di Stato di Firenze: l’atto di liberazione della schiava Caterina da parte della sua padrona, monna Ginevra, che l’aveva ceduta in affitto come balia, due anni prima, a un cavaliere fiorentino. Il documento è autografo del notaio Piero da Vinci, il padre di Leonardo. Siamo in una vecchia casa fiorentina, alle spalle di Santa Maria del Fiore, all’inizio di novembre 1452: Leonardo ha solo sei mesi e sicuramente è lì anche lui, tra le braccia della madre.

"Il libro racconta la storia di una ragazza a cui è stato rubato tutto – spiega Vecce – ed è una storia di oggi, che ci aiuta a capire il nostro mondo contemporaneo. Leonardo è italiano solo per metà, e probabilmente questa non è neppure la sua parte migliore. È figlio di un notaio che gli ha passato forse solo una passione: quella della scrittura. Ma per l’altra metà Leonardo non è italiano, è figlio di una schiava straniera, una donna al più basso gradino sociale di quell’epoca, una donna scesa da un barcone, venuta da chissà dove, senza voce né dignità". Leonardo vive con la madre i primi dieci anni della sua vita e, quindi, secondo l’autore conosce la sua storia.

"Caterina potrebbe avergli passato un’idea di libertà assoluta e poi ancora probabilmente un grande amore per la natura e ancora una straordinaria attitudine per un’immaginazione creatrice, le donne circasse erano famose per saper disegnare e tessere i tessuti". E poi c’è il sorriso, che torna anche nel titolo del libro. "Un’ultima eredità che Caterina può avere lasciato a Leonardo è il tema del sorriso delle figure femminili nella sua opera – aggiunge Vecce –. Questo sorriso che torna, ed è un’idea che arriva da Sigmund Freud che tenne una conferenza intitolata Il famoso sorriso leonardesco, era l’eco del sorriso della madre, del sorriso di Caterina. Non ho nessuna prova per dire che il sorriso della Gioconda è quello di Caterina, ma lo sento. E per me ha un valore simbolico".

Ma la storia continua oltre il libro: a Milano, dietro Sant’Ambrogio, nei lavori per la nuova sede dell’Università Cattolica, sta ricomparendo la cappella dell’Immacolata Concezione, quella dove Leonardo abbozzò la sua Vergine delle rocce. Lì sono tornati alla luce il muro al quale era addossato l’altare, il pavimento nel quale s’apriva la cripta, i frammenti del cielo stellato dipinto sulla volta dagli Zavattari. "Una scoperta straordinaria: nella cripta, confusi tra loro, anche resti umani di antiche sepolture, forse anche di Caterina, morta a Milano tra le braccia di suo figlio nel 1494, e sepolta in quello stesso luogo" azzarda Vecce che ha in uscita un altro libro sulla vita di Leonardo, figlio della schiava circassa Caterina, arrivata in Italia su un barcone.

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