Giovedì 18 Aprile 2024

La guerra di Cecchi Gori: il film sul Drake è mio

Il produttore rivendica i diritti sul libro da cui Michael Mann sta realizzando un kolossal a Hollywood. E i giudici Usa gli danno ragione.

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Questa volta ha ragione lui. Vittorio Cecchi Gori ha vinto una sua battaglia: i diritti sulla sceneggiatura del film su Enzo Ferrari, che è in preparazione negli Stati Uniti, sono suoi.

Di questo film su Enzo Ferrari, in realtà, se ne parla da anni. Ma proprio nelle scorse settimane, al mercato "virtuale" di Cannes, tutto ha preso forma più definita: il regista sarà il quattro volte candidato all’Oscar Michael Mann, l’autore di un film straordinario come Heat – la sfida; il protagonista, nel ruolo di Enzo Ferrari, sarà Hugh Jackman, il Wolverine di X-Men. Il film prende le mosse dal libro Enzo Ferrari: The Man, The Cars, The Races, The Machine di Brock Yates, pubblicato nel 1991.

Di quel libro, Vittorio Cecchi Gori aveva a suo tempo acquisito i diritti, e lo aveva fatto sviluppare in sceneggiatura per il cinema da Troy Kennedy Martin, lo sceneggiatore del film del 2003 di F. Gary Gray con Mark Wahlberg e Charlize Theron The Italian Job, scomparso nel 2009. Le riprese sono state addirittura anticipate alla primavera prossima, e dovrebbero svolgersi in gran parte in Italia.

La storia del film sul Drake dovrebbe svolgersi nel 1957, l’anno cruciale per Ferrari: l’anno prima era morto il figlio Dino, a soli 24 anni, per la distrofia muscolare. In quel 1957, in una drammatica edizione delle Mille Miglia, a causa dello scoppio di una gomma della Ferrari 335S persero la vita il pilota Alfonso de Portago e nove spettatori, fra cui cinque bambini. Un film, si può immaginare, ad alta tensione spettacolare, con grandi ricostruzioni d’epoca, con un grande potenziale per il pubblico.

"Era un mio vecchio progetto, un’idea che accarezzavo da anni. Il film doveva dirigerlo Sidney Pollack, il regista di Tutti gli uomini del presidente", dice Vittorio Cecchi Gori, 78 anni compiuti nell’aprile scorso. Lo stesso Cecchi Gori, all’epoca del progetto, aveva effettuato alcuni sopralluoghi nel modenese e stretto rapporti con la famiglia Ferrari. Si era parlato anche di un interessamento, per il ruolo del protagonista, di Robert De Niro.

Ora, i diritti sulla sceneggiatura appartenevano a due società americane di Vittorio Cecchi Gori, chiamate Cecchi Gori Usa e Cecchi Gori Pictures. Ma due ex collaboratori di Cecchi Gori, Gabriel Israelovici e Giovanni Nappi, avevano gestito la cessione dei diritti della sceneggiatura senza averne titolo, e all’insaputa di Cecchi Gori. Questo, in sostanza, stabilisce una sentenza della corte della California dello scorso marzo.

Non sono solo le esternazioni di un uomo lontano, da qualche anno, dal mondo della produzione. No: il giudice americano gli ha dato ragione. La corte fallimentare di San José in California ha condannato i due ex collaboratori di Vittorio Cecchi Gori Nappi e Israeolovici per avere defraudato le due società americane del gruppo. Lo scorso febbraio i due sono stati condannati dalla corte di San José in California a restituire 21 milioni di dollari.

E Vittorio come sta? Il lockdown per lui continua. "Ma sento i miei amici del mondo del cinema, Carlo Conti, Pieraccioni, Pupi Avati, Verdone, e anche qualche calciatore, come Giancarlo Antognoni. Sono solo, ma non mi sento solo". Di Rita Rusic e Valeria Marini dice: "Sono state le due donne più importanti della mia vita, non le sento spesso ma voglio bene a tutte e due".

Nella sentenza della corte di San José si parla anche di numerose altre sceneggiature, circa quaranta, e tra queste Mediterraneo, il Ciclone e il Bisbetico domato, i cui diritti sono tornati a Cecchi Gori. Chi volesse fare un remake di S7ven, per esempio, dovrebbe trattare con lui.

 

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