Priscilla. Finalmente dalla parte di lei. Sofia Coppola rovescia i termini di un rapporto che i media hanno raccontato da sempre a modo loro: cioè, dalla parte di Elvis. Eterna fidanzata, studentessa di college, prematura custode del focolare, Priscilla è ciò che serve all’immagine della star pronta a scaldare i teenagers ma anche obbligata a rassicurare i loro genitori. Elvis e il suo staff decidono i vestiti, le acconciature i comportamenti: molti baci ma niente rapporti prematrimoniali, in un estenuante rinvio che offende la femminilità. Anche dopo il matrimonio e la nascita della loro figlia, il sesso di Elvis non è – nonostante qualche goccia di lsd – quello di Priscilla. Nessuna malevolenza per la star ma empatia per la donna che sceglie se stessa e rinunzia al lusso di Graceland.
Il male non esiste. Non lontano da Tokyo sopravvive un angolo di natura incontaminata. La speculazione vuole impiantarvi un glamping (camping di lusso), nonostante la contrarietà di chi vi abita. Ryusuke Hamaguchi trasforma la cronaca ecologica in drammatica parabola. Il tocco è leggero ma cuore e anima dello spettatore sanguinano.
Andrea Martini